Sette anni per un risarcimento assicurativo: il “calvario” di Oscar

di Antonio Arduino

OscarAVERSA. Questa la storia: il signor Oscar, 38 anni, titolare di un piccolo negozio di abbigliamento nel dicembre 2007, è vittima di un furto con scasso messo in atto da ignoti a danno del suo esercizio.

Essendo assicurato per un massimo di 20mila euro con la compagnia Aurora dopo aver sporto denuncia ai carabinieri chiede all’assicurazione il risarcimento del danno subito. Naturalmente vengono eseguite le indagini da parte dei carabinieri ed effettuata una verifica da parte del perito della compagnia assicurativa che propone un risarcimento di 5mila euro.

Per Oscar l’importo non era sufficiente a coprire il danno dal momento che qualche settimana prima del furto gli era arrivata della merce da vendere nel periodo novembre-gennaio, merce che avrebbe dovuto pagare nel giro di novanta giorni. Così chiede un risarcimento più alto, almeno 15mila euro, sufficiente a pagare la merce acquistata.

L’assicurazione non acconsente e dagli uffici dell’Aurora gli viene fatto osservare che se il furto fosse avvenuto altrove, ad esempio a Bologna, non ci sarebbe stato problema, nel giro di pochi giorni avrebbero pagato, ma è accaduto ad Aversa e Aversa è zona di camorra, di delinquenza, di truffe.

Una risposta che da sola giustifica l’indignazione di Oscar perché presuppone che ad Aversa non esista un commerciante onesto, né gente onesta, e non si possa subire un furto vero, ma tutto ciò che accade è preordinato, premeditato, pensato a tavolino. Insomma siamo alla discriminazione territoriale, consideri direttore che per questo stesso motivo l’assicurazioni Rca obbligatoria per legge ad Aversa e in Campania ha le tariffe più alte della penisola e che assicurare un autovettura o una moto contro furti o rapine non è possibile. Così ad Oscar non è restato che rivolgersi al giudice per far valere i propri diritti ed ottenere il dovuto. E’ qui nasce il secondo motivo di indignazione perché se è vero come è vero che la giustizia è lenta nel caso del furto con scasso effettuato a danno del negozio di Oscar è lentissima.

Dopo la prima udienza avvenuta nel maggio 2008 le sedute si sono succedute con rinvii di sei mesi per volta andando avanti fino ad oggi, quindi per ben 5 anni. A settembre 2012 c’è stato l’ennesimo rinvio per la seduta che potrebbe essere conclusiva, dato che si tratta di quella dedicata alla discussione ed eventuale conclusione, fissata per il 16 ottobre 2015.

Insomma, il giudice ha necessità di tre anni per leggere e valutare gli incartamenti di un caso che la stessa assicurazione Aurora non aveva messo in dubbio avendo offerto ad Oscar 5 mila euro di risarcimento. Se avesse avuto dei dubbi sulla realtà dei fatti l’assicurazione stessa avrebbe citato Oscar per tentativo di truffa invece è stato Oscar a citare l’assicurazione per ottenere il risarcimento del danno come da contratto.

In tutto questo va detto che Oscar non avendo liquidità per pagare i fornitori della merce che gli è stata rubata è stato protestato ed inserito nell’elenco dei protestati, cosicché non potendo ottenere finanziamenti per mandare avanti il suo negozietto ha dovuto dichiarare fallimento e chiudere l’attività, andando ad ingrossare il numero dei disoccupati.

Questo non sarebbe accaduto se la sede del suo esercizio commerciale non fosse stata Aversa una città “malfamata” come l’intero hinterland, dove per assioma, grazie a “Gomorra” di Roberto Saviano, tutti sono in qualche modo affiliati alla camorra o se va bene dei truffatori. In una città del nord, quella Bologna citata come esempio dagli impiegati dell’assicurazione, Oscar avrebbe ottenuto il risarcimento ed oggi sarebbe ancora un commerciante in attività non un disoccupato protestato senza futuro. Stessa cosa sarebbe avvenuta se la giustizia non avesse tempi così lunghi.

Sette anni per discutere ed eventualmente concludere un giudizio per un furto con scasso accertato ed accettato anche dalla compagnia assicuratrice che ha detto no al risarcimento solo perché voleva pagare il danno con una somma più bassa di quella fissata per contratto sono davvero tanti.

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