CASERTA. Il boss Pietro Ribisi, 53 anni, di Palma di Montechiaro, Agrigento, condannato all’ergastolo per l’omicidio del giudice Antonino Saetta e del figlio Stefano, si è suicidato nel carcere casertano di Carinola.
Lepisodio si è verificato giovedì scorso, ma solo oggi se ne è avuta notizia. Martedì saranno celebrati i funerali in Sicilia, nel suo paese dorigine.
Secondo quanto riferito da Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo della polizia penitenziaria Sappe, Ribisi si è impiccato nella sua cella. Dopo “l’ennesimo tragico caso di morte in carcere – ha dettto Capece – bisognerebbe darsi concretamente da fare per un ripensamento complessivo della funzione della pena e, al suo interno, del ruolo del carcere”.
Pietro Ribisi era stato condannato con sentenza definitiva all’ergastolo nell’ambito del processo per l’omicidio del giudice Antonino Saetta e del figlio Stefano, uccisi lungo la Statale 640 il 25 settembre del 1988. Assieme a un fratello, era stato condannato anche a 12 anni come capo della cosca mafiosa di Palma di Montechiaro.