Pd, lettera aperta a Bersani di un militante storico

di Redazione

Giovanni D'EliaSANT’ARPINO. Lettera aperta di un militante del Partito Democratico al segretario nazionalePierluigi Bersani, in visita in provincia di Caserta.

Caro Segretario,
avrei voluto essere anch’io questa sera a Villa di Briano tra coloro che ti accoglieranno e poterti stringere la mano e dichiarati il mio sostegno in questa delicata e non facile battaglia delle “Primarie”.
Ma ho scelto di non confondermi con chi ti ha scritto una lettera ove afferma “La legalità e la sicurezza sono le condizioni necessarie e indispensabili su cui si fonda ogni comunità, senza di esse nessuna convivenza civile sarebbe possibile….La legalità fa parte del patrimonio genetico, è principio costitutivo del Partito Democratico”.

E’ credibile Dario Abbate quando scrive queste cose dopo aver, appena cinque giorni fa, fatto strage della legalità dello Statuto, del Regolamento per il tesseramento e del Codice etico del Partito?

Caro Segretario, tu, galantuomo e garante dello Statuto, avresti dato la tessera a due soggetti che in consiglio comunale a Sant’Arpino, nella provincia di cui Dario Abbate è il segretario provinciale, fanno parte di un gruppo consiliare “Alleanza Democratica” che si contrappone al gruppo ufficiale del Pd e sono addirittura in maggioranza con una Giunta di centro-destra, ricoprendo anche incarichi operativi nella stessa coalizione di centrodestra?

Caro Segretario, tu ti fidi di chi mentre ti scrive in nome della legalità, “patrimonio genetico” del Partito Democratico, sta avallando, con la complicità del segretario organizzativo e di un consigliere regionale, un’operazione di puro potere? A leggere la lettera di Dario Abbate si comprende come ormai il significato delle parole si è prostituito, come si à creata una cesura netta tra i fatti e le parole, svuotate e private del loro reale senso.

Dario Abbate che si rivolge a Bersani richiamandosi al “patrimonio genetico” di legalità del Pd, mentre ha ancora nelle mani la “pistola fumante” , il “caso Sant’Arpino”, di un omicidio di legalità.
Caro Segretario, nonostante tale amarezza io ti voterò in queste “Primarie”, senza abbandonare il sogno di vedere finalmente coerenti parole e testimonianza politica.
Con stima.
Giovanni D’Elia, 67 anni, militante storico del Pd
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