CASERTA. Nei giorni scorsi il Comitato Don Diana ha scritto una lettera al presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi, nella quale lamenta forti criticità riscontrate nella realizzazione del progetto Sapucca, …
… relativo alla materia dei beni confiscati alle mafie, di cui la provincia di Caserta è capofila e le province di Catania e Pistoia sono partner, insieme ad altri soggetti nazionali ed europei, tra i quali, appunto, il Comitato don Peppe Diana. A nome del presidente ha risposto il direttore generale, che ha allegato una nota del dirigente del settore interessato al progetto ed ha formulato lauspicio conclusivo di aver chiarito almeno in parte la vicenda, rimandandone la definitiva risoluzione ad ulteriori e più ravvicinati confronti. Il comitato fa presente:
Non entriamo qui nel merito dei chiarimenti forniti dal dirigente, per il tramite appunto del direttore generale, salvo registrare la profonda contraddizione tra le affermazioni del primo secondo il quale il progetto Sapucca non prevede alcuna azione sul terreno della legalità, mentre il direttore lo definisce Progetto di prevenzione e lotta alla criminalità. Quello che intendiamo denunciare con forza è il fatto di essere stati, a seguito della nostra nota di rimostranze, immediatamente e del tutto estromessi da progetto, in particolare dalla fase cosiddetta dei gemellaggi, pur avendo noi predisposto un ricco programma di attività rivolto agli studenti delle tre province coinvolte.
Addirittura, continuano dal comitato leggiamo dai giornali che la provincia di Caserta, su impulso del presidente Zinzi, ha attivato lOsservatorio provinciale sulluso sociale dei beni confiscati, quando questo è stato attivato circa cinque anni fa dal Comitato don Peppe Diana, sostenuto dalla Provincia ma ben prima dellavvento del presidente Zinzi che, al contrario, se ne è completamente tirato fuori preferendo istituire un improbabile e assai più oneroso Osservatorio per la sicurezza.
Il comitato precisa che la sua partecipazione al progetto Sapucca è assolutamente gratuita e finalizzata soltanto a condividere le buone pratiche realizzate sul territorio casertano con i partner del progetto, rimanendo del tutto estraneo alla puntuale elargizione di prebende ad altrettanto improbabili esperti che non sanno neppure cosa significhi lespressione bene confiscato.
Forse, per il comitato, è stata proprio questa la colpa di cui siamo portatori, di aver creduto che il progetto Sapucca, primo nel suo genere, potesse davvero essere quello che prometteva prima che una gestione