Un peccato di presunzione di Walter Mazzarri. Presentarsi nello stadio del Psv, la squadra più forte del girone, con il Napoli2 in campo era un rischio forse anche calcolato.
Il problema, però, è che gli azzurri non rimediano una sconfitta normale, bensì realizzano una vera e propria disfatta. Una Caporetto europea che potrebbe compromettere il futuro dei partenopei nellEuropa League. Finisce 3-0 ma se il punteggio fosse stato ancor più rotondo per i padroni di casa non ci sarebbe stato nulla da dire o da recriminare.
Il Napoli2 inizialmente Mazzarri manda in campo uno soltanto dei suoi titolarissimi, Cannavaro, che è squalificato in campionato non è in grado di competere con gli olandesi, una squadra forte, ben strutturata, schierata in maniera perfetta in campo da Advocaat e dotata di una notevole esperienza internazionale. Il Napoli, di contro, non riesce a stare in campo in maniera ordinata ed alcuni giocatori come El Kaddouri (sostituito nella ripresa da Cavani), Donadel, Aronica sembrano anche in grosse difficoltà atletiche.
Il PSV vince la partita a centrocampo grazie allinconsistenza del duo Donadel-Dzemaili la cui fragilità costringe Mesto e Dossena a limitare, fino quasi ad azzerarle, le loro spinte offensive. E quando il Napoli non riesce a spingere sulle fasce laterali, si sa, il gioco dattacco è bruscamente limitato. Gli olandesi passano in vantaggio grazie ad uno svarione di Rosati (il quale si riscatta parzialmente nella ripresa con qualche buon intervento) ma gli azzurri non danno mai limpressione di poter reagire con concretezza.
Nella ripresa Mazzarri toglie un inconsistente El Kaddouri (dovrà lavorare ancora moltissimo per entrare negli schemi della squadra, a prescindere dal fatto di giocare con le riserve o con i titolari) e lo sostituisce con Cavani. Ma le vere sostituzioni il tecnico livornese avrebbe dovute farle probabilmente a centrocampo e in difesa, dove la superiorità degli olandesi si dimostrava straripante. Le azioni in velocità degli uomini di Advocaat lasciano sempre il segno ed anche sulle palle inattive, soprattutto in occasione dei calci dangolo, i padroni di casa arrivano sul pallone sempre prima degli avversari.
Così il Napoli va sotto fino al 3-0 e un po tutti cominciano a perdere la calma. I nomi di ben otto azzurri finiscono sul taccuino dellarbitro rumeno Tudor, un po per falli di frustrazione, un po per inutili proteste. Insomma una serataccia da dimenticare in fretta per i partenopei.
E per Mazzarri non mancano gli spunti di riflessione: se lEuropa League è veramente un traguardo per cui lottare fino in fondo, forse in alcune partite future sarà il caso di mischiare un po le carte e non rimanere bloccati sulla decisione di schierare solo le riserve.