Sebastian Vettel vince a Suzuka il Gran Premio del Giappone e rilancia le sue chance sulla conferma del titolo mondiale piloti del campionato di Formula 1, mentre per Fernando Alonso, la cui Ferrari è uscita di pista alla partenza, il cammino si complica, visti gli appena 4 punti di vantaggio sul rivale tedesco.
Il secondo posto dell’altra Rossa di Felipe Massa (sul podio dopo la terza piazza di Corea 2010) ha il sapore di una possibile riconferma a Maranello per il brasiliano, ma più che alleviare, aumenta il rammarico per un’occasione sfumata per la Rossa, mentre completa la terza posizione Kamui Kobayashi (Sauber), sempre in spolvero di fronte al pubblico di casa tanto da conquistare il primo podio del 2012.
Vettel è stato autore di una gara perfetta, grazie a una vettura che ha mostrato tutta la sua affidabilità: i giochi si sono risolti al primo giro, con un colpo di scena. Pochi secondi dopo la partenza, la Ferrari di Alonso, sesto in griglia, è finita in testa coda sulla ghiaia a causa di un contatto con la Lotus di Kimi Raikkonen che ha causato la foratura della gomma della F2012.
L’incidente al via non è stato l’unico: anche Nico Rosberg, su Mercedes, è stato infatti costretto al ritiro, mentre l’australiano Mark Webber si è fermato ai box per rimettere in sesto la sua vettura per le conseguenze di uno scontro con la Lotus del francese Romain Grosjean (responsabile del brutto incidente alla partenza di Spa che costrinse al ritiro sempre Alonso e Hamilton e punito questa volta con una penalità di 10″).
Gli episodi hanno spinto la direzione di gara a mandare in pista la safety car per un giro, prima della ripresa regolare della corsa al lap numero 3, con Sebastian Vettel sempre e saldamente in testa. Alle sue spalle, la Sauber di Kobayashi, la McLaren di Button e la Ferrari di Massa. La Ferrari del brasiliano ha poco per volta recuperato: terza posizione, fino a conquistare la seconda quando all’inizio del 18esimo giro Kobayashi si è fermato al pit stop. Il brasiliano è sembrato addirittura recuperare secondi preziosi su Vettel, fino a ridurre il gap a quasi 9 secondi.
Dopo più di metà gara e con il secondo pit-stop alle spalle, la Red Bull di Vettel ha consolidato il comando su Massa, Kobayashi e la McLaren di Jenson Button. Al 44esimo giro, a 9 dalla fine, il tedesco ha accumulato 18.9 sul ferrarista, mettendo in chiaro che i giochi erano ormai fatti. Tagliando il traguardo, Vettel si è lasciato andare con il suo ingegnere, in una comprensibile manifestazione di gioia, soprattutto rivolto alla sua monoposto, impeccabile: “Yes baby, well done”.
Partenza choc per la Ferrari nel Gran Premio del Giappone. Il leader del Mondiale Fernando Alonso va in testa coda per la foratura di una gomma subito dopo il via della gara ed è costretto a ritirarsi andando a finire fuori pista. Abbandona subito la gara anche la Mercedes di Nico Rosberg. Come evidenziano le immagini televisive la Ferrari di Alonso prima del testa coda viene toccata dalla Lotus di Kimi Raikkonen che così innesca la sbandata alla prima curva mette fuori gioco Alonso.
Coinvolta nella bagarre del via anche la Lotus di Romain Grosjean (responsabile del brutto incidente alla partenza di Spa che costrinse al ritiro sempre Alonso e Hamilton e punito questa volta con una penalità di 10″) andata a tamponare la Red Bull di Mark Webber, costretta ad andare ai box. Entra subito la safety car e quando esce dal circuito di la sciauna situazione gara che vede in testa la Red Bull di Vettel che partiva dalla pole davanti alla Sauber di Kobayashi, alla McLaren di Button e alla Ferrari di Massa.
“Raikkonen mi ha toccato la ruota ed ho bucato e non ho potuto continuare, peccato”. Non nasconde il suo rammarico, Fernando Alonso. Un duro colpo per il campionato? “Non cambia niente, sappiamo che un giorno tocca a noi e un’altra volta toccherà agli altri, è un campionato lungo”.