Concordia, Schettino in aula. I naufraghi: “Non è solo colpa sua”

di Redazione

SchettinoGROSSETO.Con circa venti minuti di anticipo, passando da un ingresso secondario, al Teatro Moderno di Grosseto, l’ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, è giunto lunedì mattina in aula …

… per partecipare all’udienza per l’incidente probatorio sulla scatola nera della nave naufragata il 13 gennaio davanti all’isola del Giglio. A presiedere il giudice per le indagini preliminari Valeria Montesarchio. Abito scuro, camicia bianca e cravatta scura, Schettino, insieme ai suoi legali, dovrà affrontare le accuse del procuratore capo di Grosseto, Francesco Perusio, e degli altri pubblici ministeri.

Intanto, a suo favore, durante l’udienza, hanno spezzato una lancia alcuni passeggeri, i quali ritengono che il comandante di Meta di Sorrento non sia l’unicoresponsabile del disastro della Concordia. “Dietro ci sono altre colpe di cui qualcuno dovrà rispondere”, dicono.Uno deinaufraghi, prima che iniziasse il dibattito in aula, ha salutato Schettino che, seduto al banco degli imputati, si è alzato in piedi e gli ha stretto la mano.

In particolare, i coniugi Ernesto e Paola Carusotti hanno affermato: “Che Schettino abbia le sue colpe e abbia fatto degli errori è evidente. Ma dietro il suo comportamento ci sono altre cose, altre responsabilità di cui qualcuno dovrà rispondere. Ci sono cose che non hanno funzionato e che vengono fuori dalla scatola nera di cui sicuramente qualcuno dovrà rispondere”. Chiara l’accusaalla compagnia Costa: “Quando ha fatto il biglietto – dice Carusotti – io ho pagato la Costa, che io consideravano una compagnia seria e affidabile. Ora mi dovrò ricredere”.

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