TERAMO. Attenuanti zero: ergastolo per Salvatore Parolisi. Questa la pena chiesta dai pm di Teramo per l’ex caporal maggiore dell’Esercito accusato di aver ucciso la moglie, Melania Rea.
“Dalle requisitorie non mi aspetto molto di più di quello che già so: la famiglia Rea la verità la conosce e si è fatta le sue convinzioni”. “E’ quello che ci aspettavamo la richiesta di un ergastolo senza attenuanti”. Così l’avvocato della famiglia Rea, Mauro Gionni, all’uscita dell’aula.
Sereno ma amaro il commento di Gennaro Rea, papà di Melania, poco prima di entrare nell’aula “Falcone-Borsellino” del Tribunale di Teramo dove venerdì hanno spazio le requisitorie dei pm Davide Rosati e Greta Aloisi e della parte civile.
Gennaro Rea è arrivato a Teramo con lo zio di Melania, Gennaro, e con il figlio Michele. “Quello che conta è che nostra figlia non c’è più, io mi aspetto solo che la giustizia faccia il suo corso, ma – ripete – le mie convinzioni non me le tocca nessuno. Quindi, viva la giustizia, viva la magistratura, viva l’Italia”, conclude il papà della 29enne di Somma Vesuviana trovata morta il 18 aprile del 2011 nel bosco di Ripe di Civitella con 35 coltellate.