ROMA. “Ormai siamo alle candidature come le targhe alterne, Berlusconi è più altalenante dello spread. Abbiamo diritto di parlare d’altro”.
Così il sindaco di Firenze Matteo Renzi, candidato alle primarie del Pd, intervistato da Maria Latella commenta l’ultima conferenza stampa dell’ex premier dopo la condanna in primo grado per frode fiscale da parte del tribunale di Milano.
Renzi ha parlato ovviamente anche di primarie: “Si sono svolte sempre con lo stesso metodo per 8 anni. Stavolta Bersani ha cambiato idea”. “Secondo me” – ha aggiunto – è accaduto perché i dirigenti “erano impauriti dai sondaggi”.
“Il 95% del gruppo dirigente del Pd sta contro di me – ha detto il sindaco di Firenze – la nostra scommessa è dimostrare che la base Pd è con noi”. “Se vogliamo scrivere un libro nuovo – ha aggiunto riferendosi al vertice del partito – non possiamo farlo con autori vecchi”. “La mia è infatti l’unica candidatura che potrebbe scardinare un blocco sostanziale. Possiamo farlo perché siamo stati gli unici a dire con chiarezza che il re era nudo anche nel nostro partito”, “non è che se vinco io devo dare un ministero alla Bindi, uno a Fioroni eccetera”, ha spiegato, ricordando anche la sua esperienza di amministratore prima alla guida della provincia e poi a sindaco di Firenze.
Renzi, int. SkyTg24 – VIDEO |
“Voglio rassicurare D’Alema – ha aggiunto Renzi, riferendosi alle dichiarazioni dell’ex premier rilasciate al Corriere della Sera – se c’è una invasione alle primarie e si vota un candidato che lui non preferisce non è pericoloso, può essere una partecipazione genuina”. “Però ha speigato – per una volta sono d’accordo con D’Alema quando dice che è giusto che il centrodestra faccia le primarie”, premette il sindaco di Firenze che poi torna ad ‘affondare’ sul presidente del Copasir: “Noi stiamo cercando di parlare del futuro dell’Italia partendo da una situazione in cui per 20 anni c’è stato Berlusconi e l’antiberlusconismo. Perché se siamo a questo punto la colpa non è solo di Berlusconi. Non si può avere sempre l’alibi di Berlusconi”. Renzi ha concluso: “D’Alema una volta ha detto che mi sarei fatto male, oggi usa ancora un certo linguaggio. Poi lui dice che gli manchiamo di rispetto. Ma perché deve attaccare me? Cosa ho fatto di male?”.
Quanto alle critiche ricevute per il sostegno di parte del mondo finanziario, Renzi – dopo aver detto di essere favoarevole a un accordo con la Svizzera per il recupero di parte dell’evasione – replica dicendo: “Io sono uno di quelli che ha un mutuo sulla prima casa. In banca in questo momento ho 19.500 euro”, prima di aggiungere: “In un paese che ha 80 miliardi di euro per il pagamento di interessi sul debito, non parlare con la finanza significa non pagare i dipendenti della pubblica amministrazione. E’ impossibile non farlo”.