ROMA. Non intendere scendere dal cupolone solo per avere una pacca sulla spalla dai politici e un calcio in culo.
Queste le parole di Marcello Di Finizio, limprenditore triestino che da martedì sera si è asserragliato in cima alla basilica di San Pietro.
Nel pomeriggio di martedì era entrato in chiesa come un normale turista, per poi salire sul cupolone srotolando poi un manifesto contro Mario Monti e le multinazionali. Nonostante la trattativa intrapresa con la gendarmeria vaticana, il triestino non ha desistito dal suo intento.
Di Finizio ha avuto un colloquio telefonico con i ministri Gnudi e Moavero, ma ha rifiutato la richiesta di scendere dal cupolone per incontrare il premier oggi a Palazzo Chigi. Non sono un pazzo suicida, sono solo disperato. Scenderò solo se il governo si impegna a convocare subito un tavolo con i rappresentanti dei balneari.
Questa storia deve finire, l’Italia deve ripartire. Così Di Finizio ha spiegato la propria protesta, sottolineando che finora ci sono state solo promesse, hanno fatto solo tagli.