MONDRAGONE. Grave epilogo al Consiglio Comunale di Mondragone del 30/09/2012, durante il quale il sindaco Giovanni Schiappa ha abbandonato laula lasciando increduli i Consiglieri di maggioranza e di minoranza ed il pubblico presente.
Dopo più di cinque mesi, finalmente, costretto dallobbligo di approvazione del bilancio consuntivo, è stato convocato il Consiglio Comunale con ben 31 punti allordine del giorno pur non avendo ancora istituite le commissioni consiliari permanenti, nelle quali molti degli argomenti si sarebbero dovuti analizzare per consentire ai consiglieri di averne opportuna conoscenza e di poter proporre eventuali integrazioni.
La Variante al Prg per la realizzazione di un Capannone privato, la Prelazione per la VII Farmacia comunale attraverso la società mista pubblico-privata Farcom, la Modifica sostanziale della Scheda x-1 del Regolamento Edilizio (per consentire il trasferimento di qualche attività privata, già operante sul territorio di Mondragone,in locali interrati), comportano, oggettivamente, una rilevante assunzione di responsabilità amministrativa e penale.
Proprio al fine di poter esprimere un voto con la massima serenità possibile, alcuni consiglieri di Maggioranza hanno, comprensibilmente, chiesto di rinviarne la discussione, ad un prossimo consiglio comunale,dopo un attento esame nelle commissioni consiliari competenti. La proposta,votata dalla minoranza, è passata a maggioranza dei voti.
Questa semplice e naturale mozione ha fatto letteralmente infuriare il Sindaco che, come morso da una tarantola, ha cominciato ad inveire contro i suoi stessi consiglieri ed, in particolar modo, contro il consigliere Gallo, accusandolo di voler determinare la fine della sua amministrazione, così come aveva fatto con la precedente, dimenticandosi che era stato proprio lui, Schiappa, e non il Consigliere Gallo, ad apporre la firma delle dimissioni da consigliere comunale presso il Notaio, determinando la caduta dellamministrazione Cennami.
Allimprovviso, poi, ha abbandonato laula. Tutto questo mentre sia il Presidente del Consiglio che il Segretario Comunale, ben lungi dal garantire quella imparzialità istituzionale che è prerogativa dei loro singoli ruoli, si abbandonavano anchessi nella confusione totale, vanificando anche il voto del Consiglio regolarmente espresso.
Il grande rammarico, dopo lincrescioso evento, non sta nello squallido spettacolo offerto dal consiglio, ma nella incapacità del Sindaco Schiappa di agire allinterno delle regole democratiche che, fino a prova contraria, sono il baluardo della democrazia. Nessun complotto caro giovane Sindaco, ma incapacità di avere visione ampia e democratica della partecipazione politica. I tempi sono cambiati. Si adegui ed impari ad avere rispetto per il popolo e per le istituzioni.
I consiglieri Cennami, Martucci e Supino