SANTARPINO. Il sindaco e l’assessore, Eugenio Di Santo e Raffaele Lettera, annunciano felici ed entusiasti l’affidamento del servizio della raccolta differenziata ad altra ditta!
Dicono, per giustificare tale sospetta operazione, una cavolata di sciocchezze e si dimenticano di dire qual è la ditta a cui è stato dato l’affidamento. Perché? Semplice dimenticanza o altro? Tacciano su tutta un’altra serie di questioni tra le quali quella del costo, che sarà scaricato sulle spalle degli ignari cittadini, e della salvaguardia dei livelli occupazionali. Allora ricordiamo come nasce tale ambigua operazione e il silenzio che n’è conseguito nonostante la denuncia dell’opposizione!
Di fronte all’esplosione della spesa pubblica, con fenomeni di corruzione eclatanti, nessuno che si chieda e approfondisca per quali motivi, a nove mesi dalla scadenza del mandato, un sindaco di un comune inferiore a 15.000 abitanti decide di affidare ai privati il servizio della raccolta rifiuti in contrasto con la Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, n .3705 del 18 settembre 2008 e con l’art. 28, punto 7 del Regolamento del consiglio comunale? In tutti questi anni non era mai capitato un caso come quello accaduto il 12 luglio 2012 nel Consiglio comunale di S.Arpino, in provincia di Caserta, quando una maggioranza ormai allo sbando decideva gli ultimi colpi di coda di una gestione disastrosa ed illegale.
Un Presidente del consiglio comunale, il Sindaco, e otto consiglieri che votano un provvedimento che sanno di essere non giuridicamente valido, palesemente in contrasto con le normi del Regolamento disciplinanti i lavori del consiglio, illegittimo. Fatto, tra l’altro, confermato dallo stesso Segretario comunale.
A proposito di tale scelta del Comune di S.Arpino, il sindacalista Giuseppe Chiatto della Uil ebbe a scrivere “per quali oscuri motivi” il sindaco non intende aderire alla Gisec a favore della costituzione della quale, lo stesso sindaco, che è anche consigliere provinciale, ha votato e ora preferisce affidare il servizio ad una ditta privata. La stampa e i media locali ne hanno parlato poco e non sempre con una informazione corretta e documentata.
Una volta la stampa si definiva il cane da guardia del potere, ora fa solo da cassa di risonanza dei comunicati che generosamente pubblica, senza mai fare un approfondimento, senza mai scavare. Si tratta di un appalto economicamente consistente, che a regime costerebbe circa 4 milioni di euro in cinque anni. Un provvedimento assunto, tra l’altro, con un atto in violazione di legge. E per pudore e vergogna si tace il nome della ditta aggiudicatrice del servizio della raccolta differenziata! Non si hanno notizie sulla procedura di affidamento.
Si è in presenza di un provvedimento provvisorio e a tempo o si tratta dell’appalto definitivo? Quante ditte hanno partecipato alla gara? La materia delle gestione rifiuti è delicata e sarebbe opportuno che qualche magistrato approfondisse il caso o anche Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo accendessero un riflettore!
Comitato SantArpino Libera@Democratica