Spending review, L&D: “A S.Arpino non vale”

di Redazione

 SANT’ARPINO. A Sant’Arpino “spending review” alla rovescia! Si privatizzano servizi affidandoli a privati, tributi e raccolta rifiuti, per oltre 4 milioni di maggiori oneri e si inventa un posto di dirigente da 100mila euro all’anno.

Fin dal primo momento abbiamo manifestato la nostra contrarietà, motivata e logica allo svolgimento del concorso di dirigente, per un posto del tutto inutile e inopportuno in una struttura organizzativa come quella del Comune di Sant’Arpino, il cui costo di oltre 100mila euro andrebbe a gravare integralmente sui cittadini/contribuenti santarpinesi.

E, inoltre, tenuto conto dell’evoluzione in atto che coinvolge l’organizzazione amministrativa-burocratica, interessata da molteplici interventi di esternalizzazioni di servizi e uffici, appare veramente incongruo, illogico e improduttivo, oltre che uno spreco di risorse finanziarie, l’istituzione di un posto di dirigente oltretutto illegale e illegittimo.

Mentre quelle stesse risorse (i 100mila euro) se impegnate diversamente e più giustamente potrebbero garantire la riorganizzazione e la razionalizzazione di altri contesti importanti che interessano i lavoratori, quali la stabilizzazione di 6-7 Lsu, la trasformazione del contratto part-time in full-time di 6-7 dipendenti comunali e/o di 6-7 dipendenti della multiservizi.

Siamo di fronte al tentativo di portare avanti un concorso partito male, che costa più di 100mila euro all’anno ai cittadini, proseguito peggio e che stanno cercando a tutti i costi di portare a conclusione con un altro colpo di coda e di mano della Giunta Di Santo-Brasiello, in violazione di regole, di leggi, e soprattutto nel disprezzo arrogante delle nuove e stringenti norme adottate dal governo nazionale in materia di revisione della spesa pubblica e di blocco quasi totale delle assunzioni nella Pubblica Amministrazione.

A tutt’oggi, cari concittadini, non sono bastate la nostra protesta e le fondate osservazioni, motivate con stringenti argomentazioni, sulla illegittimità di una procedura per far decidere la giuntaad annullare e/o revocare tutti i provvedimenti e i procedimenti eventualmente in corso. Perché tutto questo? Quali impegni devono mantenere, quale scellerato patto è stato stretto per rischiare responsabilità di ordine penale, oltre che contabile? E poi i consiglieri di maggioranza sono stati informati? La decisione è stata presa con la sbandierata collegialità?

E’ stata valutata appieno la necessità di bandire il concorso per la nomina di un dirigente? Le alternative sono state verificate anche con gli attuali funzionari del Comune? Quel posto di dirigente al Comune non serve e soprattutto non serve ai cittadini di Sant’Arpino. Quel posto, allora, a cosa serve, ovvero a chi serve, visto e constatato che non è per nulla necessario, né utile ai fini delle esigenze del Comune di Sant’Arpino?

dal comitato Sant’Arpino libera@democratica

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