Consiglio, raffica di interrogazioni di Teverola Avanti

di Redazione

 TEVEROLA. Raffica di interrogazioni consiliari nella seduta del primo ottobre: dal mancato rinnovo della convenzione con la Fai (Federazione delle associazioni antiusura e antiracket italiane) …

… alla mancata realizzazione delle opere di urbanizzazione primarie sulla lottizzazione “Salzano 2” che dopo diversi anni è ancora priva di pubblica illuminazione con il conseguente disagio dei residenti. E ancora: richiesta di chiarimenti sul fatto che da mesi il Comune trattiene dal canone mensile del servizio di igiene urbana circa duemila euro mensili per la sosta dei mezzi. “Tutto regolare, se non fosse per il fatto che in realtà il servizio non è stato mai pagato a nessun soggetto terzo”. Lo affermano dal gruppo “Teverola Avanti” composto da Dario Di Matteo e Maurizio Di Chiara.

“Nella giurisprudenza – spiegano – si definisce arricchimento senza giusta causa. La nota dolente poi è il regalo che per Natale tutti i teverolesi troveranno sotto l’albero. L’amministrazione comunale, dopo aver sfornato l’aumento della tassa sui rifiuti, delibera un altro aumento, quello dell’Imu. E così in un momento drammatico per l’economia di tante famiglie, invece di ricercare la quadra dei conti attraverso l’eliminazione di spese evitabili e di recuperare parte degli oneri di urbanizzazione mai versati, si decide di aumentare le tasse. Dulcis in fundo, per pagare il debito relativo alla sentenza del Tar Campania che ha condannato il Comune a pagare oltre 700 mila euro per l’esproprio dell’area mercato, si è pensato bene di vendere gli alloggi di proprietà comunale inseriti nell’area Pip”.

“Contemporaneamente – continuano – è stata presentata una proposta per l’alienazione dei suddetti immobili che per effetto della norma in materia, ha fatto scattare un’altra procedura, relativa al cambio di destinazione d’uso, da uffici a residenziale. Dunque, gli immobili venduti o non, avranno il sicuro risultato di potere diventare regolari unità abitative, bypassando l’annoso problema di un utilizzo reale diverso da quello consentito dalla normativa”.

Una nota positiva, nel Consiglio di ieri, per i due consiglieri in realtà vi è stata: è stato approvato all’unanimità l’emendamento presentato da questo gruppo circa il trasferimento alla nuova stazione unica appaltante della Prefettura di Caserta, di tutta l’istruttoria riguardante la vendita dei predetti immobili.

“Purtroppo, – sottolineano – un altro emendamento non è stato accolto: quello relativo al ritiro della delibera di alienazione degli immobili, in quanto la cifra di 920 mila euro per quattro appartamenti con box e due locali commerciali al piano terra, pur considerando la crisi di mercato, è sicuramente troppo bassa. Ma dalla maggioranza è stata rigettata la richiesta di rivedere la valutazione degli immobili anche in previsione della nuova destinazione (di tipo residenziale). La proposta mirata a far entrare più fondi nelle casse comunali, ha visto di diverso avviso i colleghi consiglieri”.

“Un altro aspetto poco chiaro – concludono – e rappresentato nel Consiglio di ieri, è la mancata introduzione fra i beni da vendere dei due appartamenti di proprietà comunale di via Colella già ad uso residenziale. Un vero e proprio mistero”.

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