Auto bruciata, Virgilio: “Un gesto assurdo”

di Nicola Rosselli

Nicla VirgilioAVERSA. E’ ancora giallo sull’episodio intimidatorio che ha visto nella tarda serata di mercoledì dare alle fiamme una Bmw 320 di proprietà di Antonio Molitierno, dirigente presso il ministero di giustizia, settore polizia penitenziaria, marito della vicesindaco Nicla Virgilio.

Gli agenti del commissariato di Aversa, che indagano sulla vicenda, coordinati dal dirigente Luigi Del Gaudio, si sono stretti in un rigoroso riserbo, anche perché si sta cercando di capire se l’atto, di chiara natura intimidatoria, fosse diretto nei confronti della numero due dell’amministrazione o del marito. “Un gesto assurdo” dichiara da parte sua la Virgilio che continua: “Credo che sia un atto né contro di me né contro mio marito. La mia vettura era in garage, forse per questo è sta scelta quella di mio marito che da 20 anni lavora a Roma e dorme ad Aversa solo nei fine settimana, per cui credo che lui sia da escludere anche perché l’unica cosa che ha fatto ad Aversa in questi ultimi mesi è la campagna elettorale a favore della moglie”.

“Da parte mia – ha continuato l’esponente pidiellina, tra i candidati più votati in occasione della tornata elettorale amministrativa dello scorso mese di maggio – sono serena anche perché la mia famiglia non ha scheletri nell’armadio e in questi quattro mesi da vicesindaco nei miei settori non ho fatto altro che gestire l’ordinario. E l’ho fatto con una delega in settori come cultura e pubblica istruzione che sono, di fatto, deleghe senza portafoglio ed ogni giorno ho a che fare solo con genitori e dirigenti scolastici, che non sono certamente le categorie che vanno in giro ad incendiare autovetture. Sono delusa e amareggiata. Continuerò, comunque, ad andare avanti perché devo dar conto ai miei elettori e al mio partito, ma sono triste per il clima di ostilità che si respira in questo periodo e per il destino del nostro territorio”.

Secondo una prima ricostruzione, mancava qualche minuto alle 21,30 dell’altra sera, quando il marito di Virgilio (a Roma per lavoro) l’ha telefonata: sul suo cellulare era giunta una segnalazione dell’antifurto elettronico che segnalava qualche anomalia alla vettura. La vicesindaco è uscita sul balcone del parco di via Riverso, dove abitano, e ha visto la vettura andare in fiamme.

Immediato l’allarme ai vigili del fuoco del locale distaccamento e agli agenti del commissariato aversano. Mentre i pompieri domano le fiamme e danno il responso certo di un incendio doloso, i poliziotti iniziano le indagini. Per i vigili del fuoco, infatti, non vi sarebbero dubbi sulla dolosità dell’incendio tenuto conto che sulla fiancata destra della vettura sarebbero state trovate consistenti tracce di benzina, utilizzata per innescare le fiamme.E’ probabile che l’attentatore (o gli attentatori) siano arrivati nel parco di via Riverso scavalcando la recinzione dal lato che affaccia su uno standard urbanistico di proprietà del comune.

Attestati di solidarietà alla vicesindaco pidiellina sono giunti dalle diverse forze politiche sia di maggioranza che di opposizione. In particolare, il primo cittadino, Giuseppe Sagliocco, che nelle scorse settimane aveva avuto un duro scontro con la sua vice sulla questione della mensa scolastica e dei relativi ritardi nella partenza, ma con la quale si era immediatamente riconciliata, ha stigmatizzato l’uso della violenza ed ha auspicato che le forze dell’ordine giungano il più presto possibile a fare chiarezza sull’episodio, definito inspiegabile se l’obiettivo dovesse essere la Virgilio, anche perché sino ad oggi l’amministrazione comunale non ha messo in atto nessun provvedimento che possa giustificare una tale intimidazione.

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