Gli studenti aversani: “Giù le mani dal nostro futuro”

di Redazione

 AVERSA. Gli studenti aversani, sabato mattina, sono di nuovo scesi in piazza per protestare contro la riforma della scuola.

Per l’occasione gli studenti dell’Itc “Gallo” di Aversa hanno redatto un documento, all’insegna dello slogan “La scuola si cambia dall’interno” e “Mille teste per un documento”.

Ecco il testo e, a seguire, il servizio video:

Questo documento, che è una sintesi efficace delle nostre idee. Sicuramente è aumentata la consapevolezza dei problemi della scuola da parte di noi studenti. Ci sentiamo più forti nel comprendere e contrastare atteggiamenti che apparentemente democratici, limitano di fatto i nostri diritti. Siamo stanchi di essere chiamati “bambocci” e “schizzinosi”.

Igoverni che si sono susseguiti negli ultimi 20 anni ci hanno negato il futuro. Assistiamo impotenti alla fuga dalla scuola dei compagni che non possono più frequentare per problemi economici o che non possono più iscriversi all’università, per l’eccessivo aumento delle tasse.

Ci chiediamo se ha ancora senso l’articolo 34 comma 2 e 3 della Costituzione. Per noi giovani del sud tutto è molto più difficile. I compagni che lasciano non hanno prospettive, se non quelle di cadere nelle reti delle organizzazioni criminali. Dall’altra, chi può economicamente permettersi studi presso le università di eccellenza, una volta conseguita la laurea, master etc… non fa ritorno al sud. Se in passato il Sud, perdeva braccia per il lavoro, oggi perde la risorsa più preziosa: i giovani laureati.

Le prospettive future di occupazione sono catastrofiche; i tagli dei posti di lavoro ricadono su i giovani e le donne. Pur in linea con i nostri coetanei del centro-nord, riteniamo che i motivi della nostra protesta, sono molto più profondi. Avvertiamo l’impressione di trovarci su una locomotiva, staccata dal “treno Italia”.

Tutti parlano di rilancio del meridione, tutti parlano di scuola , università e ricerca, ma nei momenti cruciali le scelte vanno altrove, a tutela delle lobby, della “casta” dei politici, del mondo finanziario. Non ci stiamo! Così l’Italia non va da nessuna parte, così il nostro futuro è negato.

Al ministro Profumo, che ha scritto a due giorni dalle manifestazioni del 24 novembre, rispondiamo che la violenza non ci appartiene e che abbiamo “imparato a protestare” in modo assolutamente democratico.

Riteniamo di essere sulla buona strada per l’autonomia di giudizio, riteniamo di saper individuare le “chiacchiere” di circostanza e gli intenti di fondo. Negli altri Paesi si investe molto più sulla scuola, università e ricerca; la competizione, infatti, si gioca su questo.

Al governo dei tecnici, (che sono un’anomalia della democrazia), proponiamo: Niente soldi alla scuola privata; niente tagli alla scuola pubblica, università e ricerca; niente sovvenzioni ai partiti; moralizzazione della politica e dell’amministrazione pubblica; allineamento della casta politica alle stesse leggi pensionistiche che valgono per tutti i lavoratori; messa in sicurezza di tutte le scuole pubbliche; dimezzamento del numero di politici, a livello comunale, provinciale, regionale e nazionale; sgravi fiscali ed incentivi per le aziende che assumano i giovani e che si rendano disponibili per stage e per le altre attività formative. Basta con la politica dei tagli e del rigore! Vogliamo una politica che pensi alla crescita!

Gli studenti dell’Itc “A.Gallo”

Scuola, studentiaversani in piazza (24.11.12) -VIDEO

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