AVERSA. Dalle terre di camorra a terre di don Peppe Diana. In questa sfida stiamo dando tutto noi stessi. Lo abbiamo fatto passando dalle parole ai fatti. Dimostrando che l’alternativa alla camorra non è solo uno slogan come tanti, ma la voglia e la capacità di un popolo di riscattare le sue terre.
Questo quanto si legge nella quarta di copertina del libro La Buona Terra Storie dalle terre di don Peppe Diana di Gianni Solino, per i tipi de La Meridiana, che sarà presentato venerdì 16 novembre, alle ore 17,30, presso laula magna del liceo classico Domenico Cirillo di Aversa. Allincontro, oltre allautore, prenderanno parte: Tommaso Zarrillo, preside del Cirillo, Valerio Taglione, referente provinciale Libera Caserta, Arianna Sacerdoti, docente presso la Facoltà di Lettere Sun, monsignor Angelo Spinillo, vescovo di Aversa.
Il libro racconta i volti e le esperienze di riscatto dellimpegno sociale nel contrasto alla camorra; una testimonianza di legalità da parte di chi non ci sta a vivere nellindifferenza e nel silenzio, quindi lavora in prima linea per passare dalle parole ai fatti, tramite il riutilizzo dei beni confiscati alla camorra.
Per usare una definizione dello stesso autore: La Buona Terra è metafora di quello che la nostra terra può diventare e che sta iniziando a diventare, una terra dove le persone si incontrano, collaborano e si liberano.
Da questi presupposti, Solino racconta esperienze umane, che parlano di opportunità vere, reali ed alternative al sistema criminale e che danno lavoro a oltre un centinaio di ragazzi, in una realtà in cui il controllo del territorio da parte della camorra è ancora molto forte. In questo contesto e su questi valori si ritrova il Comitato don Peppe Diana, costituito da numerose organizzazioni attive nel sociale, le quali lavorano nella provincia di Caserta perché il messaggio, l’impegno e il sacrificio di don Peppino, prete ucciso dalla camorra, non sia mai dimenticato.