AVERSA. Catello Maresca, un nome noto in Campania e non solo per il suo impegno, da magistrato, nella lotta contro il cancro della camorra.
Grande era lattesa per un suo intervento ad Aversa, nella sala consiliare, per presentare il suo libro Lultimo bunker, in cui si parla anche e soprattutto della cattura della primula rossa del clan dei casalesi Michele Zagaria. In tanti, martedì pomeriggio, lo hanno atteso, però, invano. Agli organizzatori, lassociazione onlus Caponnetto, ha fatto sapere che non poteva essere presente nella nostra città per impegni di lavoro improrogabili e sopravvenuti.
Unassenza, questa del magistrato napoletano, che ha creato due correnti di pensiero che hanno un solo punto in comune: entrambe credono che gli impegni improrogabili siano solo un pretesto per giustificare lassenza. Una prima corrente ipotizza che qualcuno, da sinistra, abbia fatto in modo di non dare una sorta di patente di legalità al sindaco Giuseppe Sagliocco; una seconda ipotizza che sia stato lo stesso magistrato a non volersi sedere allo stesso tavolo di soggetti tirati in ballo da pentiti, la cui posizione è ancora al vaglio dei suoi colleghi giudici.