Napoli, tenta il suicidio davanti al ministro Fornero

di Redazione

Elsa ForneroNAPOLI. Ha tentato di suicidarsi davanti al Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, nel corso dei saluti conclusivi alla conferenza italo-tedesca alla Mostra d’Oltremare.

Un pensionato si è avvicinato al ministro per consegnarle una lettera: in mano aveva un pezzo di vetro con cui ha tentato di tagliarsi le vene. In cambio l’uomo voleva solo che la Fornero leggesse la sua lettera a cui ha detto urlando: “Non so come fare, mio figlio è diplomato e non ha un lavoro”. Alla Fornero è stata comunque consegnata la lettera: il ministro al microfono ha fatto notare che il mittente della lettera si chiama “Maria”. Subito dopo gli uomini della sicurezza hanno bloccato l’uomo che ha urlato con la voce rotta dal pianto, e gli hanno tolto di mano il pezzetto di vetro.

Intanto,un’altra trentina di manifestanti, oltre alle due di ieri, sono stati denunciati dalla poliziaper gli incidenti avvenuti ieri mattina nei pressi della Mostra d’Oltremare. I 30 appartengono ai collettivi studenteschi, centri sociali e disoccupati organizzati. Sono accusati di danneggiamento della cosa pubblica e violenza a pubblico ufficiale. Napoli ancora una volta è stato teatro delle proteste che costantemente si accendono contro il governo Monti e le politiche economiche messe in atto.

“Affido a voi, perché sono ragazzi della vostra età, il compito di parlare con i vostri amici che potevano essere nel gruppo che ha manifestato ieri”, ha detto la Fornero rivolgendosi ai ragazzi degli istituti tecnici della Campaniapresenti alla conferenza. Già nella giornata di lunedì, un corteo contro il precariato ha accolto la Fornero al vertice con il ministro del Lavoro Ursula von der Leyn con una sassaiola con cui. La Digos ha indagato una trentina di manifestanti per le azioni violente messe in atto durante il corteo di ieri. In Questura hanno fatto sapere che si trattava di una“manifestazione mai preavvisata ai sensi di legge”.

L’accurato esame dei filmati ha permesso di arrivare a dissidenti che appartengono ai collettivi studenteschi degli Atenei Orientale e Federico II, ma anche ai centri sociali e alle liste deidisoccupatidel centro e della zona flegrea.“Abbiamo sentito l’eco delle proteste – ha commentato la Fornero – io non ho mai rifiutato il dialogo, neppure con chi non voleva dialogare con me”. Il ministro ha, quindi, affidato ai ragazzi presenti in sala il compito del dialogo affinché possano dire: “Qualcosa di buono c’era”.“L’iniziativa – ha tenuto a precisare la Fornero – non era pensata per far fare bella figura a qualcuno, ma era rivolta a voi”.

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