Trasporti, senza stipendio da giugno: protesta dei dipendenti Atc

di Redazione

 CASERTA. I lavoratori dipendenti della Atc – Azienda Trasporti Campani srl, che opera nel trasporto pubblico locale in diverse zone del casertano, come Caserta, Santa Maria Capua Vetere, Mondragone, Sessa Aurunca e Pignataro Maggiore, non percepiscono lo stipendio dal mese di giugno scorso, …

… pur continuando a svolgere le normali prestazioni di lavoro, nonostante il forte disagio economico e le conseguenti ripercussioni negative a cui sono soggette le loro famiglie. Da circa un anno sono in regime di contratto di solidarietà.

L’azienda, da parte sua, ha comunicato l’impossibilità di prevedere quando potrà onorare l’obbligo contrattuale della corresponsione degli stipendi perché non percepisce dalla Provincia di Caserta i contributi dei corrispettivi chilometrici dallo scorso mese di giugno. È già stata manifestata la volontà da parte dell’Atc a non continuare il rapporto contrattuale relativo all’affidamento dei Servizi di Trasporto Pubblico Locale della Provincia di Caserta in mancanza di un adeguamento dei valori dei corrispettivi chilometrici.

La Provincia di Caserta si rifiuta di riconoscere i corrispettivi chilometrici per il servizio regolarmente erogato a tutt’oggi condizionandoli all’accettazione dell’Atto integrativo al Contratto di Servizio scaduto il 30 giugno scorso, richiamando nel contempo l’obbligo dell’Atc di continuare il servizio, pena la denuncia, agli organi competenti, di interruzione del servizio pubblico.

I lavoratori, intanto, sono costretti a svolgere le loro prestazioni di lavoro senza retribuzione perché a loro volta minacciati dall’azienda di interruzione di servizio pubblico. E l’Atc, nonostante le mancate retribuzioni, ha chiesto alle organizzazioni sindacali, di concordare una nuova richiesta di contratto di solidarietà.

A questo punto, i sindacati Fit Cisl, Uilt e Uglt, in una nota indirizzata al Prefetto Carmela Pagano, al presidente della provincia di Caserta, Domenico Zinzi, all’azienda Atc e alle autorità regionali e provinciali, chiedono una convocazione urgente per la discussione della vicenda, visto che la situazione diventa sempre più difficilmente gestibile. E proclamano lo stato di agitazione del personale e la procedura di raffreddamento.

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