Settimana Sport, Ethos a Moretti: “La nostra non è arroganza”

di Emma Zampella

 CARINARO. Ai membri dell’associazione “Ethos” non sono piaciute affatto le parole dell’assessore Francesco Moretti in merito alla polemica sorta per l’organizzazione della seconda settimana dello sport.

In un manifesto sono contenute quelle che Ethos definisce le “dovute precisazioni”. Il botta e risposta continua: questa volta la palla passa ai membri del sodalizio presieduto da Mario Moretti, a cui preme sapere “perché l’associazione ‘Ethos’ è stata esclusa dalla nuova organizzazione della ‘Settimana dello Sport’”.

Stando a sentire i sostenitori di una nuova “paideia”, – si legge nel manifesto – “si è travisata la realtà dei fatti, confondendo i lettori tra l’invito formale alla manifestazione, con tanto di numero di protocollo, realmente pervenutoci, e il mancato invito, che sarebbe stato ben accettato anche in forma non ufficiale, all’organizzazione dell’evento”. L’associazione “Ethos”, secondo il parere dei suoi membri, sarebbe stata esclusa dall’organizzazione dell’evento sportivo, a differenza di quanto accaduto, invece, con le altre associazioni presenti sul territorio.

L’associazionesottolinea che il manifesto non vuole essere “un attacco nei confronti dell’assessore Francesco Moretti, il quale gode di tutta la nostra stima, né tanto meno abbiamo la volontà di ‘remare contro’ nessuno”.

Lo stesso presidente di “Ethos” afferma che vi è stato,alla presenza di alcuni associati, un incontro con il delegato allo sport e alle politiche giovanili, durante il quale erano stati smorzati i toni della polemica, “ammettendo che si era trattato di uno ‘spiacevole incidente’, atteggiamento da noi tutti molto apprezzato e condiviso, ma assolutamente non riscontrato nel successivo manifesto che lo stesso assessore ha sottoscritto”.

“Un’ultima doverosa precisazione – continuano ancora i membri di Ethos – riguarda l’ingiusto, e oseremo dire cattivo, appellativo che l’assessore ci ha affibbiato riguardo la nostra ipotetica mancanza di umiltà. È triste essere considerati arroganti solo perché abbiamo preteso dei chiarimenti in merito all’iniziativa sportiva. Non è assolutamente vero, inoltre, che noi pretendiamo di essere coinvolti in iniziative esclusivamente tramite comunicazioni ufficiali, ma siamo i primi ad utilizzare ed accettare tutti i nuovi mezzi di comunicazione (sms, e-mail, social network, etc.). Per noi l’importante è essere coinvolti, soprattutto in iniziative del genere, qualunque mezzo di comunicazione si scelga”.

Il manifesto conclude: “Con questa comunicazione intendiamo porre fine a questo spiacevole incidente che ci ha visti coinvolti; ben disposti, ancora una volta, a qualunque forma di chiarimento con tutti coloro si sentano chiamati in causa. L’associazione Ethos, nel pieno rispetto dei propri principi ispiratori, intende ribadire la propria volontà di una piena e fattiva collaborazione con tutti coloro i quali, come noi e con noi, ritengano di poter contribuire alla crescita della nostra comunità”.

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