Caso Petraeus, sotto inchiesta un generale

di Redazione

David PetraeusWASHINGTON. Si allarga l’inchiesta che ha portato alle dimissioni del capo della Cia, David Petraeus.

Il comandante delle forze Usa e Nato in Afghanistan, John Allen, è indagato nell’ambito dello scandalo esploso quando è venuta alla luce la relazione extra comiugale tra Petraeus e la sua biografa Paula Broadwell. L’inchiesta del Pentagono riguarda presunte comunicazioni “inappropriate” tra il generale Allen e Jill Kelly, la donna che ha dato il via all’indagine, denunciando le mail minatorie della Broadwell. L’Fbi ha scoperto tra le 20 e le 30mila comunicazioni, in gran parte mail inviate tra il 2010 e il 2012.

Il generale resterà alla guida delle truppe Isaf in Afghanistan durante l’inchiesta, ha assicurato il segretario alla Difesa Usa Leon Panetta, auspicando tuttavia che il Senato ratifichi presto la nomina del successore di Allen, generale Joseph Dunford. Panetta però ha anche chiesto e ottenuto da Barack Obama il congelamento della nomina di Allen a comandante supremo della Nato in Europa, prevista per l’inizio del 2013. Il presidente “ha congelato la nomina, in considerazione dell’inchiesta”, ha annunciato un portavoce della Casa Bianca.

Ma i nuovi sviluppi del caso corrono paralleli con l’indagine interna dell’Fbi, che ha messo sotto inchiesta (e ha rimosso dall’incarico) l’agente amico della Kelley che contribuì a fare avviare l’indagine. La decisione è stata presa a causa delle preoccupazioni dei suoi superiori sulle implicazioni “personali” nella vicenda. Stando a quanto rivelato dal Wall Street Journal, l’agente era “ossessionato” dalla vicenda, e avrebbe inviato foto che lo ritraevano a torso nudo alla stessa Kelley, che si era rivolta a lui dopo aver ricevuto le mail minacciose della Broadwell.

La stampa americana riferisce intanto che a metà della scorsa estate Petraeus intimò alla Broadwell di smettere di inviare email minatorie alla sua amica di famiglia. L’ex direttore della Cia rimase “sconvolto” nel venire a conoscenza delle minacce. Il quotidiano britannico Telegraph ha rivelato inoltre che Petraeus e la sua amante avevano un indirizzo comune di posta elettronica che permetteva loro di scambiarsi email limitando al massimo il rischio di essere intercettati. Il trucco, usato da tempo anche dai terroristi di al Qaeda e dagli adolescenti di mezzo mondo per evitare intrusioni da parte dei genitori, prevede di scrivere e-mail e di salvarle in bozza senza inviarle, lasciandole alla lettura della seconda persona con accesso all’account.

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