Cina, inchiesta sul patrimonio del premier Wen Jiabao

di Redazione

Wen JiabaoPECHINO. Il Comitato centrale del partito comunista cinese ha deciso di avviare una inchiesta sulle presunte ricchezze del primo ministro Wen Jiabao, svelate da un articolo del New York Times alcuni giorni fa.

Lo riferisce il South China Morning Post. Secondo il quotidiano di Hong Kong, la decisione sarebbe scaturita da una richiesta dello stesso premier che in una lettera al comitato del partito ha chiesto l’apertura di una inchiesta formale.

Lo scorso 26 ottobre il New York Times ha pubblicato un reportage nel quale si afferma che la famiglia di ”nonno Wen”, come viene affettuosamente definito il premier cinese, ha accumulato, nei suoi dieci anni di mandato, un patrimonio di oltre 2,7 miliardi di dollari.

Al momento non si sa quando l’inchiesta dovrebbe essere effettuata e se i risultati verranno resi noti ma sembra che essa dovrebbe riguardare in primo luogo il grosso investimento che la famiglia di Wen avrebbe fatto nella Pin An, una delle più grandi compagnie di assicurazione del Paese.

Sono soprattutto alcuni anziani del partito, che non gradiscono le posizioni liberali di Wen, a volere spiegazioni su quelle ricchezze e sulla veridicita’ o meno di quanto affermato dal giornale americano. In risposta alle accuse, il giorno dopo la pubblicazione dell’articolo, la famiglia di Wen, attraverso i suoi legali, ha negato tutto, minacciando anche azioni legali.

Wen Jiabao ha più volte sottolineato le proprie origini modeste. In realtà, secondo quanto scritto dal giornale americano, la sua famiglia possiede almeno 2,7 miliardi di dollari, una fortuna che potrebbe mettere in grave imbarazzo il Partito comunista cinese. La madre di Wen era una semplice insegnante del nord della Cina, il padre un allevatore di maiali ai lavori forzati, ricorda il quotidiano americano.

Oggi, alla veneranda età di 90 anni, Yang Zhiyun, la madre del premier, “non solo è uscita dalla povertà, ma è divenuta incontestabilmente ricca”, scrive il New York Times, citando in particolare alcuni investimenti fatti a nome della signora Yang cinque anni fa da una società cinese di servizi finanziari, per un totale di 120 milioni di dollari.

“Molti parenti di Wen Jiabao, tra cui il figlio, la figlia, il fratello minore e il cognato sono diventati straordinariamente ricchi – ha sottolineato il giornale – in molti casi, i nomi dei familiari sono nascosti dietro strati di partnership e strumenti di investimento che vedono coinvolti amici, colleghi di lavoro e soci di affari”.

Gli investimenti della famiglia di Wen spaziano da banche, gioielli, resort turistici, aziende di telecomunicazioni e progetti di infrastrutture.In molti casi i proprietari dei beni sono nascosti dietro entità off-shore o complicate strutture societarie. Il fratello minore, che possiede un’azienda per il trattamento dei rifiuti, ha beneficiato di contratti statali da oltre 30 milioni di dollari, precisa il quotidiano.

La moglie di Wen, Zhang Beili, soprannominata dal quotidiano americano “la regina dei diamanti”, ha invece fatto fortuna con le pietre preziose, settore strettamente controllato dallo Stato. Gli affari di Zhang hanno conosciuto un successo accelerato “solo quando il marito è salito alla leader del Paese”, ha evidenziato.

L’indagine del quotidiano è basata su documenti che coprono il periodo tra il 1992 e il 2012. Il Nyt non è riuscito a trovare nessuna partecipazione azionaria intestata a Wen, che si è sempre presentato come un uomo di origini modeste e un sostenitore delle riforme contro abusi e corruzione. Tuttavia, da anni circolavano voci su una sua ricchezza nascosta, alimentate anche dai documenti Usa pubblicati nel 2007 da WikiLeaks, in cui si faceva riferimento alla famiglia del premier.

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