Come un cane: madre lega la figlia al cancello

di Emma Zampella

 BOGNOR REGIS. Una bambina trattata come un cane, forse anche peggio. La storia arriva da Bognor Regis, sulla Manica.

Una vicenda che per fortuna è documentata da immagini video che stanno facendo il giro della rete, perché se non ci fossero state, sarebbe stato difficile credere ad un episodio del genere.

Una storia che ha dell’impossibile e dell’inimmaginabile: una mamma lega la figlia, presumibilmente di 4 – 5 anni, al cancello del punto scommesse. Entra fa le sue scommesse. Intanto la bambina, come si vede dalle immagini, si dimena, intenta a liberarsi senza alcun risultato.

Come se niente fosse, la mamma, non solo ingrata, ma sopraffatta anche dalla mania del gioco, esce dal negozio di scommesse e libera la figlia. Proprio come si fa con i cani, quando, i loro padroni sono “costretti” ad entrare in negozi che non tollerano la loro presenza. Forse quel punto scommesse aveva lo stesso cartello, in riferimento ai bambini. O forse la mamma, volendo un attimo di tranquillità ha ben pensato di lasciare la propria figlia, lontana da quel mondo che ormai aveva rubato l’attenzione del genitore.

Al momento la donna non è stata ancora identificata e riconosciuta, ma la semplicità con cui ha condotto questo gesto, accordata ad un pizzico di naturalità, fanno presagire che la donna fosse, forse, abituale nella pratica di legare la piccola ai cancelli dei negozi. D’altronde non tutte le madri escono con un guinzaglio al seguito, a meno che non portino a spasso il loro cagnolino.

VIDEO

L’ingrata madre è stata filmata da una telecamera, probabilmente amatoriale, che guardava dall’alto. Le immagini, pubblicate dal “Sun”, mostrano e ritraggono la madre che lega la figlia, come se fosse un cane, all’esterno di un negozio di scommesse.

Nel filmato si sentono alcuni impiegati che lavorano nel palazzo di fronte (gli autori del video) che urlano “la tratta come un cane, oh mio Dio!” La bimba cerca di liberarsi, invano, sotto gli sguardi esterrefatti dei passanti. Nessuno si è permesso di liberare la bambina nonostante lo sguardo attonito che compare sui volti di chi incrocia gli occhi della piccola.

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