Congo, i ribelli conquistano Goma: bloccati 20 italiani

di Emma Zampella

Dario TedescoGOMA. 20 italiani sono intrappolati a Goma, città del Congo, assediata dagli uomini del movimento M23: tra loro anche il vulcanologo napoletano, Dario Tedesco (nella foto).

I ribelli del movimento congolese M23 sono entrati nella città di Goma e hanno preso il controllo di due posti di frontiera con il Ruanda all’altezza della città di Gisenyi. I guerriglieri, sostenuti dal Ruanda e dall’Uganda, Paesi confinanti, sono stati visti marciare a piedi attraverso Goma dopo giorni di scontri con le truppe regolari congolesi. Nella città sono presenti anche migliaia di caschi blu dell’Onu, ma una fonte di alto livello dell’Onu ha riferito che le forze di pace internazionali hanno rinunciato a difendere la città. Gli uomini delle Nazioni Unite, infatti, non possono intervenire perché il loro mandato non prevede il confronto coi ribelli.

In questo clima resta difficile la situazione dei venti italiani, molti dei quali religiosi, alcuni altri invece esperti che da diversi giorni sono nell’area per studiare un vulcano della zona in eruzione. Infatti tra gli italiani c’è il vulcanologo napoletano Dario Tedesco, docente presso l’Università Napoli 2. Tedesco ha contattato colleghi di varie università italiane che hanno diffuso via internet un suo drammatico messaggio: “La città di Goma – ha scritto Tedesco su Skype – sta per cadere in mano ai ribelli, la situazione e drammatica e noi siamo bloccati tra due fuochi”.

Successivamente i ribelli hanno affermato di avere preso il controllo della città.Gli italiani sarebbero intrappolati in un’area compresa tra il quartier generale dell’Onu e quella dell’osservatorio vulcanologico in cui stavano eseguendo gli studi. Una zona montagnosa da alcuni giorni sotto il fuoco dei ribelli dell’M23 e difesa dall’esercito regolare della Repubblica Democratica del Congo. “A Goma, sede vescovile della chiesa cattolica – precisa Tedesco – l’approvvigionamento di viveri è pressoché impossibile, in quanto le derrate arrivano dall’interno, dove sono in corso gli scontri più violenti”.

Secondo quanto è riuscito ad apprendere il vulcanologo, la situazione della popolazione civile è drammatica, in quanto in città ci sono migliaia di sfollati provenienti dalle zone circostanti e le comunicazioni sono estremamente difficoltose. Anche se Tedesco e gli altri italiani sono muniti di telefono satellitare, non possono in alcun modo, almeno per il momento, allontanarsi dalla zona. Il punto di assistenza più prossimo è il quartier generale dell’Onu che, a sua volta, si trova al centro degli scontri.

Dopo mesi di scaramucce e di accuse reciproche tra Ruanda e Rdc, un gruppo di soldati ribelli dell’esercito congolese raccolto attorno all’M23, ha lanciato un’offensiva in tutto il nord del Kivu, regione orientale della Repubblica democratica del Congo, e si è spinta fin dentro il capoluogo, Goma. I caschi blu della Monuc, la missione dell’Onu nella Rdc, hanno opposto una debole resistenza sostenuti da alcuni reparti delle forze armate (Fardc) di Kinshasa. Colpi di carro T55 e di mortaio sono piovuti oltre il confine con il Ruanda che dista una decina di chilometri. Il generale Chandar Prakash, capo dei soldati dell’Onu, ha confermato l’attacco ma sostiene che “i ribelli sono stati respinti”.

Fonti locali sostengono invece che le milizie del M23 hanno avuto la meglio e sono riusciti ad occupare l’aeroporto: uno snodo strategico sia militare sia per gli aiuti umanitari forniti dalle Nazioni unite. La situazione è confusa ma in piena evoluzione. Testimonianze raccolte sul posto via telefono raccontano di nuovi scontri.Il presidente della Repubblica Democratica del Congo, Joseph Kabila, ha lanciato un appello “al popolo e a tutte le istituzioni” affinché si mobilitino contro l’aggressione di cui è vittima la Repubblica democratica del Congo e in particolare Goma”. Parlando alla tv pubblica, che ha interrotto la normale programmazione, il capo dello Stato si è rivolto al paese: “Chiedo la partecipazione di tutta la popolazione per la difesa della nostra sovranità”. I paesi confinanti sono in allarme. La situazione potrebbe degenerare da un momento all’altro. E’ stato convocato subito un vertice straordinario della Conferenza Internazionale della Regione dei Grandi Laghi (Icglr) che si terrà tra poche ore a Kampala, in Uganda.

Il movimento M23 è nato a inizio maggio da ex ribelli che si erano integrati nell’esercito congolese nel 2009, a seguito di un accordo di pace. Ad aprile hanno disertato, sostenendo che Kinshasa non aveva rispettato gli impegni. Chiedono il mantenimento di tutti gli ufficiali nei loro gradi e rifiutano il trasferimento in altre unità o regioni che vorrebbe imporre loro Kinshasa.

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