Inter-Juventus: la “guerra dei mondi”

di Redazione

 E’ il 91esimo minuto di Inter-Cagliari. Il risultato è fermo sul 2-2. Astori commette fallo su Ranocchia in area di rigore, per l’arbitro non è abbastanza per decretare il tiro dagli 11 metri.

Stramaccioni si congratula ironicamente con il quarto uomo e viene espulso, Cassano lo trascina con sé negli spogliatoi, per evitare ulteriori polemiche. Intanto Moratti perde le testa in tribuna. I giocatori nerazzurri chiedono spiegazioni al direttore di gara Giacomelli che, secondo voci vicine allo spogliatoio milanese, avrebbe lasciato intendere: “Voi dell’Inter dovete stare solo zitti”. Risultato? L’Inter è in silenzio stampa mentre Stramaccioni e Cassano rischiano una stangata dal giudice sportivo.

Un vero e proprio putiferio scaturito da un’azione di gioco. E come in ogni putiferio che si rispetti le polemiche non finiscono sul campo. Massimo Mauro, opinionista Sky, commenta l’episodio nel post-partita: “Non c’è un calcione da parte del difensore delCagliari: l’arbitro poteva fare entrambe le cose. Non ha dato rigore, non era così netto.Ranocchiacade senza essere calciato daAstori, ha facilitato la caduta”.

Le parole di Mauro non vanno giù a Moratti, che dal suo profilo di Twitter replica: “Possiamo avere i commentatori televisivi che si divertono, dopo la loro grande esperienza juventina, a fare finta che non sia rigore, ma se non è rigore questo qui, lo mettano pure a dire quello che vogliono e non mi interessa più seguirli né a me né a nessun interista. Questo, chiaramente e siccome mi sono stufato, perchè dopo tre partite è tanto, lo dico”.

Nella mattinata di lunedì, Mauro si è difeso: “Da commentatore imparziale dico che quello non è rigore perché secondo me non c’è sgambetto. Se però uno ritiene che tra il piede di Astori e quello di Ranocchia ci sia contatto, allora è giusto che dica che il rigore è netto. Gli episodi si possono interpretare in modo diverso. Non mi sembra che Moratti abbia fatto il mio nome. Gli risponderò se pronuncerà il nome ‘Mauro’ accusandomi di qualcosa. Per il momento non ho niente da dire se non che parlando sempre di arbitri, il sistema perde di credibilità”.

Il presidente dell’Inter è un fiume in piena e non le manda a dire, poco dopo la gara, sul suo profilo di Twitter: “Per tre partite di fila abbiamo avuto a che fare con ingiustizie arbitrali, una (Juventus-Inter 1-3, ndr) ci è andata bene per grazia di Dio. Abbiamo avuto a che fare con un atteggiamento arbitrale che ci ha impedito di raggiungere il risultato. Non posso stare zitto. Non mi piace rientrare in situazioni del passato. Il rigore oggi era grande come una casa, non scherziamo”.

C’è chi parla di disegno arbitrale, Moratti è diretto: “Disegno? Macché: è l’incapacità. Se ci fosse un disegno sarebbe gravissimo”.Le accuse sono, ovviamente, all’indirizzo della Juventus, che nella serata di domenica risponde con il più classico dei “no comment” dal suo sito ufficiale, con tanto di allegato riguardante le 72 pagine coinvolte nell’inchiesta di calciopoli. Nelle stesse si dichiara una responsabilità nerazzurra per aver “tentato di utilizzare i rapporti con i designatori per condizionare il settore arbitrale”.

Due mondi, che, ancora una volta, si ritrovano l’uno di fronte all’altro. L’apparente “quiete”, degli ultimi tempi, non era parsa reale ad Abete: “Non ho mai creduto alla tregua” che però tuona: “A livello internazionale, diamo l’immagine di un calcio rissoso”. False scuse da entrambe le parti in arrivo?

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