Alfano spinge per l’election day: “No al gioco di Bersani”

di Emma Zampella

Angelino AlfanoROMA. “Il governo ha tempo fino a venerdì per rimediare a un grossolano e madornale errore”: così ha commentato il segretario del Pdl, Angelino Alfano, l’ipotesi di far svolgere le elezioni regionali di Lazio, Lombardia e Molise a febbraio.

“Il Pdl – ha aggiunto durante l’assemblea di Confcommercio a Roma – non può dire di sì, perché siamo in una condizione di assoluta difficoltà economica, siamo alla ricerca dei soldi per gli alluvionati della Maremma e non possiamo metterci in ginocchio a una tassa civica di 100 milioni per un calcolo di Bersani”.

Per il segretario del Pdl era meglio non anticipare la tornata elettorale e fare l’election day anche per risparmiare soldi. “In commissione Bilancio alla Camera non si trovano i soldi per gli alluvionati della Maremma, e noi invece, buttiamo 100 mln di euro per anticipare di 50 giorni rispetto alle elezioni politiche quelle regionali”. La reazione di Alfano scaturisce davvero dalla volontà di risparmiare denaro per gli italiani? “Questo esecutivo – dice Alfano – non può piegarsi al calcolo cinico di Bersani e del Pd. Questo fine settimana il mio partito valuterà sul da farsi. Il Pdl non può dire sì a questa proposta. Non ci si può mettere in ginocchio e ai piedi di Bersani”.

La reazione di Alfano è abbastanza evidente circa le regionali fissate per il 10 e 11 febbraio, così come quella del Pd che replica alle esternazioni di Alfano. Il partito di Bersani che chiede all’esecutivo di non cedere ai “ricatti” di Alfano sulla data del voto in Lombardia, Lazio e Molise.

“Un centrodestra affogato nei litigi interni, incapace di scegliere non un candidato premier, ma anche soltanto un metodo di selezione, vorrebbe far annegare l’intero Paese. – attacca Michele Ventura – Capiamo che in casa Pdl sia complicato sciogliere, oltreché il nodo della leadership, anche quello di chi sottoporre al giudizio degli italiani nella prossima primavera. Se, in tutto questo, devono anche capire chi candidare in Lazio, Lombardia e Molise, potrebbero non implodere, com’è sotto gli occhi di tutti, ma disintegrarsi. Tutto questo, però non significa che Alfano e i suoi abbiano il potere di bloccare tutto e tutti come stanno già facendo sulla legge elettorale”.

D’altronde, per Alfano, nel caso in cui dovesse accordare le elezioni a febbraio, il governo avrebbe fatto il gioco di Bersani: “Il gioco di Bersani è inaccettabile ed è inaccettabile che il Governo si metta ai suoi piedi. Il Governo non può piegarsi al calcolo cinico di Bersani e del Pd”, afferma ancora il segretario del Pdl. “Auspico che il ministro dell’Interno, che è persona di buon senso, riveda la decisione sul voto a febbraio per le regionali nel Lazio, Lombardia e Molise”, aveva dichiarato poco prima Altero Matteoli.

“L’accorpamento con le politiche di aprile è senza dubbio la scelta più giusta dal punto di vista economico ma anche – osserva l’esponente Pdl – per evitare a un gran numero di elettori di votare due volte in due mesi. Per questa scelta gioca a favore anche il significativo precedente quando nel Lazio, dopo le dimissioni di Marrazzo, si votò dopo sei mesi”. Più netta la posizione di Francesco Storace, leader della Destra, su Twitter: “Se al Pdl non va bene la data delle regionali perché si buttano soldi, suggerisco di buttare giù Monti e votare anche per le politiche”.

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