TORINO. Non mi ricandiderò segretario. Credo che al prossimo congresso debba girare la ruota. Così spiazza tutti e risponde il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani ai giornalisti a margine della visita al nuovo campus universitario di Torino.
Io adesso – ha poi detto Bersani – sono segretario fino al prossimo congresso. Le primarie, che non c’entrano con il congresso del Pd, sono fatte da tutti i progressisti per scegliere il candidato alla guida del governo del Paese.
L’anno prossimo ci sarà il congresso del Pd in forma apertissima e la notizia è che io intendo finire li, ha proseguito. Bersani fa anche una previsione sul numero delle persone che andrà a votare alle primarie, saranno circa 2-3 milioni di persone, dice. Quanto al rapporto con l’Italia dei valori e Antonio Di Pietro, il segretario afferma: Non ho regalato nessuno a Beppe Grillo. Dopo Monti,Di Pietro ha compiuto scelte verso posizioni radicali, di opposizioni e di attacchi diretti al Pd. Era latente una scelta politica, di mettersi prossimi a queste posizioni para-Grillo. Non si può far finta di andare d’accordo – sostiene Bersani – quando volano gli insulti. E’ Di Pietro ad aver fatto la sua scelta, non il Pd.
Il segretario del Pd, rispondendo poi a un lettore sulla Stampa.it, che chiedeva, se in caso di sua vittoria, preveda un ruolo per il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, ha risposto: Le primarie sono per scegliere candidato premier, non per fare bilanci e bilancini. Io, come penso Renzi, non parto dal presupposto che il giorno dopo dobbiamo aggiustare le cose. Ma non ho remore ad immaginare che chi vota Renzi, Renzi stesso, poi possa essere utile al Paese.