ROMA. l ddl sulla diffamazione a mezzo stampa torna mercoledì nell’aula del Senato. Si è infatti sbloccato l’impasse in commissione Giustizia, che ha votato quasi all’unanimità sulla norma che prevede l’interdizione dal lavoro per i giornalisti che diffamano.
Contrari alla misura solo i senatori del Pd Casson e Vita. La nuova disciplina prevede che un giornalista condannato perdiffamazioneper la prima volta potrà continuare a esercitare la professione.
Verrà punito obbligatoriamente con l’interdizione professionaleda un mese fino ad un anno, quindi, solo chi ha più di una condanna per diffamazione a mezzo stampa nel giro di cinque anni. In caso di condanna per diffamazione in modo recidivo.
In caso di seconda condanna, comunque il giudice ha la facoltà – ma non l’obbligo – di comminare anche una sospensione dalla professione da uno o sei mesi, indipendentemente dal tempo intercorso tra le due condanne.
La discussione nell’aula del Senato ripartirà mercoledì dagli emendamenti accantonati all’articolo 1. Poi si procederà al voto dell’articolo che è segreto e quindi non vi è alcuna certezza sull’esito.
C’è una parte dei senatori molto sensibile alla tutela del diffamato – ha spiegato il presidente della commissione Giustizia Filippo Berselli – e poi ci sono coloro che sono portatori delle istanze dei giornalisti e che vogliono sanzioni lievi.