MILANO. Ruby viveva in suo mondo immaginario, perché la realtà le procurava dolore, era una forma autistica di difesa.
E quanto affermato da Maria Teresa Napoli, la psicologa che ha seguito per sei mesi Ruby, nella mattinata di lunedì nelle aule del Palazzo di Giustizia di Milano per il processo alla ragazza marocchina.
Spesso diceva cose che non avevano riscontro nella realtà, poi faceva un’affermazione sul padre che la picchiava e in seguito la negava perchè il padre era buono. In realtà la ragazza voleva sganciarsi dalla cultura di origine mentre il padre faceva di tutto per trattenerla, ha spiegato la psicologa descrivendo i comportamenti della ragazza.
Cosa affermata anche da un amico di Ruby, anche lui ascoltato come teste, Giuseppe Pezzuto. Diceva cose senza senso ha detto – parlò prima di 37 mila euro, poi di 5 milioni di euro, era difficile seguirla, starle dietro in quello che diceva.
In alula anche le ex meterorine Manuela e Marianna Ferrera. Io sono una brava ragazza ha detto al pm Manuela – e mi hanno considerato una escort, quindi se lei mi permette io dico che questo è un processo assurdo. Pronta la risposta del pm: il teste non può permettersi di dire queste cose.
E Ghedini subito dopo replica: È solo un commento che evidentemente le è sgorgato dal cuore. Anche le due sorelle, come le altre ragazze, hanno dichiarato di percepire 2500 euro al mese da Silvio Berlusconi come risarcimento per la reputazione intaccata.
La difesa di Silvio Berlusconi ha deciso di convocare come testimoni Emilio Fede e Nicole Minetti per l’udienza del 3 dicembre nel processo sul caso Ruby a carico dell’ex premier. Lo hanno spiegato stamani in aula i legali Niccolò Ghedini e Piero Longo, chiarendo anche che sia l’ex direttore del Tg4 che il consigliere regionale lombardo hanno già dato disponibilità, attraverso i loro legali, a venire in aula per quella data e a rispondere alle domande.