Madre e figlia sepolte in villa, il marito: “Non so niente”

di Mena Grimaldi

 CASERTA. “Sono innocente, di questa storia non so nulla”. Così Domenico Belmonte, ex direttore sanitario del carcere di Poggioreale, si difende dalle accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere della moglie e della figlia.

Le due donne, Elisabetta Grande e Maria Belmonte erano scomparse nel 2004. Martedì mattina l’orribile scoperta: i resti di due cadaveri, presumibilmente quelli della moglie e della figlia, ritrovati in una botola del garage della villetta di Castel Volturno, dove ormai l’uomo, 72enne, da anni viveva come un eremita.

Durante la notte l’uomo, che ieri era stato interrogato per ore, è stato sottoposto a nuovi interrogatori: magistratura e Polizia hanno effettuato ulteriori approfondimenti, verifiche e riscontri. Infine è stato disposto il provvedimento. Anche l’ex genero di Belmonte, Salvatore Di Maiolo, è indagato per gli stessi reati.

I resti dei corpi di Maria e di Elisabetta erano in un’intercapedine di un locale sotterraneo dell’abitazione e sono stati rinvenuti grazie all’uso di un georadar con il quale la polizia scientifica ha scandagliato l’intera villetta. Sugli scheletri sono predisposti esami specifici per risalire con precisione all’identità, anche se l’identificazione delle donne sarebbe già stata possibile grazie ai documenti ritrovati nei pressi dei resti sui quali non sono stati riscontrati segni di violenza. Le spoglie sono state trasferite all’Istituto di medicina legale di Caserta per ulteriori accertamenti.

Il medico non aveva mai denunciato la scomparsa delle due donne, dichiarando che si erano allontanate spontaneamente. A non darsi pace, invece, era Lorenzo Grande, fratello di Elisabetta e zio di Maria, che nelle settimane scorse si era rivolto alla trasmissione di Raitre Chi l’ha Visto.

Da subito, erano apparsi tanti dubbi e tanti interrogativi sul presunto allontanamento volontario delle due donne. Innanzitutto perché da allora sul conto corrente della moglie di Belmonte continuava ad essere accreditata la pensione, mai prelevata, e la macchina della figlia era ancora parcheggiata nel giardino della villetta di Castel Volturno.

Ma Domenico Belmonte, da carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove è rinchiuso, continua a respingere con forza le accuse. A riferirlo, il suo legale, RoccoTrombetti. “Belmonte – ha riferito il legale – è apparso provato ma anche deciso a difendersi strenuamente”. “Si tratta – aggiunge il legale che ha assunto la difesa d’ufficio – di indizi basati su considerazioni di ordine deduttivo, ma non c’è alcuna prova sostanziale”.

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