TARANTO. Questioni di droga sarebbero alla base dellomicidio del pugile Alessio Marinelli, 19 anni: fermato il presunto killer.
Lassassino si chiama Vincenzo Venza, di 37 anni: agli inquirenti ha raccontato di essersi vendicato per le minacce che subiva costantemente dalla vittima. Le sue dichiarazioni sono al vaglio del vice questore aggiunto Vincenzo Maruzzella che ha coordinato l’attività investigativa.
Le indagini della mobile e del locale commissariato, grazie anche alle immagini registrate da alcune telecamere di videosorveglianza, si sono subito indirizzate verso il trentasettenne Venza che avrebbe agito per un regolamento di conti su questioni di droga.
Vincenzo Venza, è accusato di omicidio premeditato, porto e detenzione illegale di arma da fuoco e spari in luogo pubblico.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti della polizia, sabato scorso tre persone, tra le quali Marinelli, avrebbero sparato alcuni colpi di fucile contro un’auto Renault Megane, all’interno della quale c’era Venza, rimasto illeso. Il 37enne avrebbe agito da solo, a piedi e a volto scoperto, in piazza Principe di Piemonte, per uccidere Marinelli. Il presunto killer si è costituito, rendendo parziale confessione. I due episodi, l’avvertimento a Venza e l’omicidio, sarebbero riconducibili – secondo gli investigatori – a contrasti legati ad attività illecite e in particolare allo spaccio di droga. Marinelli era una giovane promessa del pugilato. É stato ammazzato per strada, tra la gente che affollava piazza Principe di Piemonte, a Grottaglie, scaricandogli contro l’intero caricatore di una pistola di piccolo calibro.
Il ragazzo di 19 anni, con piccoli precedenti penali per spaccio di droga, è stato avvicinato da una moto con in sella due persone. Il passeggero impugnava l’arma con la quale ha fatto fuoco in rapida sequenza: nove i proiettili sparati, sei dei quali sono andati a segno. Per Marinelli non c’è stato scampo. Sul posto, dopo alcuni minuti, sono giunti gli operatori del 118 che hanno tamponato l’emorragia e stabilizzato il giovane prima di trasportarlo all’ospedale Santissima Annunziata, dove è stato sottoposto ad intervento chirurgico. Troppo gravi le ferite riportate alle testa, all’addome e alla coscia sinistra, con interessamento dell’arteria femorale. Marinelli è morto dopo poche ore dall’agguato, intorno alle 8, mentre i poliziotti erano già impegnati nella ricerca degli assassini.
L’ultima gara a livello nazionale, lo scorso 9 giugno, a Firenze dove aveva perso in semifinale nel Torneo guanto d’oro d’Italia. Alessio aveva ereditato la passione per la boxe, come da lui stesso raccontato in una intervista ad un magazine, da suo padre, sottufficiale della Marina militare, in passato campione militare di pugilato. Il giovane aveva avuto anche qualche guaio con la giustizia, ma nello sport aveva saputo trovare riscatto.