CATANIA.“Sono Antonio Speziale e sono stato accusato, ingiustamente, della morte dell’ispettore Raciti. Dico ingiustamente perché so, nella mia coscienza, di essere innocente. Non ho commesso quell’omicidio di cui sono accusato e le carte lo dimostrano pienamente”.
Inizia così il breve video-messaggio pubblicato su Youtube dal giovane Antonino Speziale, processato e condannato sia in primo che in secondo grado per la morte dell’ispettore di polizia Filippo Raciti durante i disordini avvenuti intorno lo stadio “Massimino” di Catania il 2 febbraio 2007 durante il derby calcistico fra la squadra etnea e il Palermo.
Il prossimo 14 novembre a Roma, davanti alla Corte Suprema di Cassazione, V Sezione Penale, si terrà l’udienza sui due ricorsi presentati dai due imputati condannati Antonino Speziale, appunto, ma anche dall’altro imputato Daniele Micale, per l’uccisione dell’ispettore di polizia.
Due giorni prima, lunedi 12 novembre sempre a Roma, Speziale e i suoi legali terranno una conferenza stampa. La difesa di Speziale, guidata dall’avvocato Giuseppe Lipera, ha sempre “sostenuto che la morte dell’Ispettore è avvenuta per una mera disgrazia, in quanto venne investito da un fuoristrada della polizia che si muoveva in retromarcia, circostanza questa che emerge, inconfutabilmente ed incontrovertibilmente, dagli atti del processo”.
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