“Case di necessità”, nuova riunione il 16 novembre

di Redazione

 MARCIANISE. Il comitato “Difendiamo le prime case di necessità”, composto dai cittadini di Marcianise e dei paesi limitrofi costituitosi venerdì 9 novembre, ha indetto una nuova riunione che si svolgerà venerdì 16 novembre, alle ore 20.30, …

… nella sala adiacente la chiesa di San Simeone di Marcianise messa a disposizione dal parroco don Gaetano Iaderosa. Il comitato “Difendiamo le prime case di necessità” ha affidato l’incarico di portavoce a Nicola Palmiero, l’incarico di segretario ad Raffaele Alberico e l’incarico di cassiere a Raffaele Russo.

Lo scopo della prossima riunione è quello di predisporre diverse iniziative da organizzare nei prossimi giorni sul territorio di Marcianise e dei paesi limitrofi e di creare un fronte comune con tutti gli altri comitati presenti nel casertano e nel napoletano che già si sono attivati per cercare di porre un freno alle demolizioni delle prime case di necessità che nei prossimi giorni interesseranno diversi immobili i cui proprietari hanno già ricevuto ingiunzioni a demolire dalle competenti autorità amministrative e giudiziarie.

Nella riunione verranno decise anche le modalità di sottoscrizione della petizione popolare da indirizzare alle competenti autorità amministrative, alla Procura Generale di Napoli ed alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che indica i criteri da adottare prima di procedere alle future demolizioni: Predisporre una graduazione delle demolizioni da eseguire iniziando dai fabbricati che sono stati costruiti sui suoli demaniali, proseguire nei confronti di chi è proprietario di più case, costruite a fini speculativi e non abitate da familiari in linea retta (ad esempio il padre che ha costruito la casa per i figli che ne sono sprovvisti) e solo dopo aver abbattuto tali manufatti procedere, se necessario, alle demolizioni delle prime case di necessità;

Inviare, con un congruo anticipo, un preavviso ai proprietari degli immobili da demolire affinché possano cercare soluzioni abitative alternative e/o valutare l’opportunità di procedere, autonomamente, alla demolizione dei propri fabbricati sopportando costi inferiori rispetto a quelli che verranno loro addebitati successivamente dall’autorità, perché, dopo la demolizione della casa al proprietario verranno chiesti i costi della stessa.

I componenti del comitato “Difendiamo le prime case di necessità” invitano tutte le persone preoccupate per le demolizioni dei fabbricati ad aderire al comitato apportando le proposte utili per far comprendere alle competenti autorità amministrative e giudiziarie ed alle forze politiche, soprattutto in prossimità delle prossime scadenze elettorali che “il diritto alla casa è garantito dalla Costituzione e la collettività non riceve alcun vantaggio dalla demolizione delle prime case di necessità. Inoltre va considerato che quando manca il lavoro il denaro pubblico deve essere speso per creare occupazione e non per togliere la casa a chi l’ha costruita con i sacrifici di un’intera esistenza sostituendosi spesso all’inerzia della pubblica amministrazione. Demolire le prime case di necessità servirà solo a creare moltissimi senza tetto che peseranno sulle casse comunali e sulle spalle dell’intera collettività alimentando ulteriore tensione sociale”.

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