CARINOLA. Un birrificio nel carcere di massima sicurezza di Carinola. E il progetto Birra della Legalità, promosso dalla cooperativa sociale Carla Laudante onlus, di concerto con listituto penitenziario casertano.
La presentazione si è tenuta il 26 novembre nella sala teatro della struttura diretta da Carmen Campi, alla presenza del procuratore capo della Direzione investigativa antimafia di Napoli, Federico Cafiero De Raho, del provveditore regionale dell’amministrazione carceraria Tommaso Contestabile, del giudice Ferdinando Imposimato, del presidente del Tribunale di Sorveglianza di Napoli Carmine Antonio Esposito e dei rappresentanti della cooperativa Laudante, dellassociazione FormAzione Viaggio, della rete di Libera e del Comitato Don Diana.
Un progetto che prevede la realizzazione di un intero ciclo produttivo della birra, come sperimentato con successo nel carcere piemontese di Saluzzo. Dalla coltivazione biologica di orzo e malto, su circa 35mila metri quadrati di terreni adiacenti al carcere, fino al prodotto finale in alcuni locali della struttura.
Lo scopo non è solo ridurre le distanze tra la popolazione carceraria e la società civile, favorendo il recupero sociale dei detenuti, afferma Alessandra Tommasino, presidente della cooperativa Carla Laudante ma soprattutto creare unimpresa che sia ecosostenibile e costituisca per questo un antidoto all’impresa criminale.
Lincontro-dibattito, moderato dalla giornalista del Mattino Tina Cioffo, ha visto gli interventi, tra gli altri, di Nicola Salvi, project manager di Invitalia, Andrea Bertola, mastro birraio della cooperativa torinese PausaCafè, Peppe Pagano e Giuliano Ciano della Nco (Nuova Cucina Organizzata) che grazie al contributo di ben 16 cooperative sociali questanno hanno arricchito il Pacco alla Camorra, costituito da beni alimentari prodotti su terreni confiscati alla camorra, come i paccheri di Don Diana, di recente approdato al parlamento europeo e Vincenzo De Angelis, ex sindaco di Cesa e figlio di Gennaro, agente di polizia penitenziaria ucciso per essersi opposto al tentativo, da parte del boss Raffaele Cutolo, di far entrare armi in carcere.
Lappuntamento è coinciso con la cerimonia di premiazione del concorso letterario A Cuore Aperto, promosso dallassociazione FormAzione Viaggio, coordinata da Francesco Diana, in collaborazione con Libera e Comitato Don Diana, rappresentati da Valerio Taglione e Salvatore Cuoci, destinato ai detenuti appartenenti al circuito di alta sicurezza negli istituti penitenziari italiani. Il concorso, tenutosi sotto lalto patronato del Presidente della Repubblica, ha visto vincitrice la lettera scritta da Massimo Buccolieri, letta per loccasione da Filiberto Imposimato, figlio del sindacalista Franco, ucciso dalla camorra nel 1983 come vendetta trasversale contro lattività anticlan del fratello e giudice Ferdinando.
Un birrificio nel carcere di Carinola, presentazione del progetto- VIDEO |