SANTARPINO. Un evento senza precedenti quello che domenica scorsa ha visto venticinquemila persone, dopo la messa di padre Maurizio Patriciello, sfilare silenziosamente a Caivano per ricordare le vittime di tumore e leucemia della Terra dei Fuochi.
Un fiume in piena di donne, uomini e bambini che si è opposto così, sfilando in un silenzio assordante, alla logica di morte di un sistema che uccide indistintamente chiunque viva in quelle terre costrette a diventare discariche di rifiuti industriali smaltiti illecitamente. Ognuno di loro aveva un cero in mano o un palloncino o la foto di un parente prematuramente scomparso non solo per tumore ma anche a causa di unepidemia strana, l’epidemia del silenzio. E a sfilare cerano anche il sindaco Eugenio Di Santo e il vicesindaco Gianluca Fioratti.
Non si può restare in silenzio dichiara Di Santo di fronte ad un male che rischia di distruggere la nostra terra e di condizionare pesantemente la vita dei nostri figli. Bisogna fare il possibile per far sì che qualcosa cambi e don Maurizio, domenica scorsa, ha dimostrato che rompendo il silenzio si può davvero fare tanto. La cosiddetta terra dei fuochi è martoriata dallo sversamento dei rifiuti tossici e da continui roghi dannosi per la salute umana. Noi amministratori abbiamo il preciso dovere di intervenire con mezzi come le bonifiche e la videosorveglianza per sorvegliare il territorio e intervenire contro chi scarica i rifiuti e li incendia ma è necessaria la collaborazione di tutte le istituzioni per ottenere importanti risultati.