SUCCIVO. Franco Dell’Aversana, candidato nella lista Progetto per Succivo nella tornata amministrativa dello scorso anno, l’altra sera è subentrato in consiglio comunale a Gianni Colella recentemente dimessosi.
Di seguito si riporta una dichiarazione del neo consigliere Dell’Aversana.
“Con onore e senso di responsabilità inizio il mio mandato di consigliere comunale, una grande opportunità concessami dall’amico Gianni Colella, candidato a sindaco per la lista Progetto per Succivo.
Colella, interpretando nel migliore dei modi i principi, i valori e le finalità del movimento Progetto per Succivo, dopo il brillante risultato conseguito in occasione delle ultime amministrative e dopo aver svolto con abnegazione, passione e intelligenza per oltre un anno il ruolo di consigliere comunale di opposizione, ha deciso di rassegnare le dimissioni al fine di favorire una più ampia partecipazione di quanti hanno partecipato al movimento Progetto per Succivo di cui lui è stato sin dal primo momento un autentico leader. E anche la decisione di dimettersi con le motivazioni che la sottendono ne confermano le speciali virtù umane, politiche e istituzionali.
A me il compito non facile di raccogliere il suo insegnamento e di portare avanti, unitamente al collega di lista D’Errico, le istanze e le aspettative di quanti con grande entusiasmo hanno creduto nel nostro progetto politico sostenendoci con forza e determinazione. La fiducia riposta in noi da tantissimi succivesi ci carica di responsabilità.
Non vogliamo deludervi. Con voi vogliamo continuare a lavorare senza lesinare energie per costruire una Succivo all’altezza della sua gloriosa tradizione storico culturale, ovvero quella delle atellane. Con voi e per i nostri figli vogliamo batterci affinchè la battaglia contro l’illegalità e le sue poliedriche facce non si fermi ma anzi prosegua con rinnovato vigore.
Il nostro territorio, purtroppo, non è esente da pratiche illegali che attentano alla salute pubblica, un riferimento tra tutti è dato dai crimini contro l’ambiente che si perpetuano anche a Succivo con sversamenti nocivi così come da ultimo hanno denunciato quanti encomiabilmente, con don Maurizio Patriciello in testa, sono impegnati nei comitati contro i roghi tossici.
Le piaghe sociali, ahinoi, non si esauriscono con l’ambiente ma hanno anche altri nomi quali disoccupazione, povertà, carenza di servizi assistenziali per disabili, anziani, minori, scarso controllo del territorio, servizio pubblici carenti, igiene pubblica, ecologia, ecc.
La gente su queste e altre tematiche si aspetta risposte, impegno, determinazione. Purtroppo l’Amministrazione Comunale in questa prima parte del suo mandato ha letteralmente tradito i sogni e le speranze di quanti con il loro voto ne avevano decretato la vittoria elettorale.
Un vuoto totale di proposta e di azione ha caratterizzato sinora il lavoro del sindaco, degli assessori e dell’intera maggioranza. Per quanto ci riguarda a noi di Progetto per Succivo la popolazione, con il voto libero e democratico, ci ha delegato ad un ruolo di opposizione o meglio di controllo e verifica dell’operato della maggioranza.
Un operato che a dire il vero è scarso, approssimativo, confuso e incapace di andare alla radice dei problemi veri, quelli che effettivamente sono a cuore della gente. E su questi problemi che ci vogliamo confrontare con grande passione e fermezza dalla postazione della opposizione.
D’intesa con il mio gruppo e le altre forze politiche di opposizione, sarò inflessibile, attento e propositivo arrivando finanche a sostenere la maggioranza se avrà il coraggio di accettare le nostre idee cambiando radicalmente rotta su alcune tematiche strategiche per lo sviluppo e il progresso della nostra amata Succivo.
La popolazione chiede gesti semplici, simbolici e concreti al tempo stesso, che siano testimonianza di un cammino in controtendenza rispetto ai costumi cattivi che la politica, soprattutto negli ultimi anni, ha indossato tra lo sconcerto generale della gente che, così come dimostra anche il voto siciliano, finisce poi per premiare quei movimenti che più di tutti si fanno portavoce della protesta, della denuncia e del contrasto a quei costumi cattivi costumi della politica di cui accennavo poc’anzi.
Un primo gesto nobile che suonerebbe come una netta discontinuità può essere a mio avviso subito praticato. Mi riferisco alla rinuncia delle indennità di carica da parte di tutti gli amministratori, dal sindaco ai consiglieri comunali, agli assessori, al presidente del consiglio. Un gesto, questo, che se per alcuni comuni è una opportunità nel nostro caso è una necessità, un dovere etico e morale. Il dissesto che ha segnato una delle pagine più buie della nostra comunità determinerà una serie di restrizioni e sacrifici per l’intera popolazione.
Di fronte a questa massa debitoria dobbiamo reagire dando l’esempio, rinunciando alle indennità e ai gettoni di presenza. Quella rinuncia salverà un servizio pubblico. Quei soldi non percepiti, nell’insieme formano una bella somma di alcune decine di migliaia di euro. Faccio un esempio pratico per capirci.
Se il nostro sindaco con la sua giunta all’inizio del mandato avesse rinunciato alle indennità con quei fondi si sarebbe potuto pagare un tecnico che a sua volta avrebbe potuto dare una serie di importanti risposte nel campo dell’urbanistica e dell’edilizia, settori che spesso creano lavoro sia direttamente che indirettamente. Invece ciò non è avvenuto e molti progetti sono fermi con la conseguenza che l’economia, già messa a dura prova dalla crisi internazionale, si stagna sempre più con gravi riflessi su molte famiglie locali che devono fare i conti con situazioni finanziarie davvero difficili.
In Consiglio, l’altro giorno, unitamente a tutti i consiglieri dell’opposizione, abbiamo dichiarato di rinunciare al gettone di presenza. Abbiamo, inoltre, invitato i consiglieri di maggioranza, il sindaco e gli assessori a fare lo stesso. Non si sono ancora pronunciati. Attendiamo nelle prossime ore di capire cosa faranno. Ci auguriamo che anche alla luce della triste vicenda del dissesto finanziario responsabilmente rinuncino a questo beneficio davvero inopportuno in questo frangente storico delicato”.