“Cervelli in fuga”, convegno al Palazzo Aragonese

di Redazione

 AVERSA. Il comitato promotore del progetto “Cervelli in fuga” e il periodico “Osservatorio cittadino”, col patrocinio del Comune di Aversa, della Seconda Università degli Studi di Napoli, dell’Università “Niccolò Cusano” di Roma e dell’Associazione Amici del Parco Pozzi, …

… hanno organizzato un convegno sul tema: “Prospettive occupazionali dello studente universitario tra legalità e sviluppo economico”, che si terrà ad Aversa, in piazza Trieste e Trento, venerdì 21 dicembre, nella scuola di formazione del personale dell’amministrazione penitenziaria.

L’iniziativa parte dalla constatazione che oltre ventisettemila giovani (tra i quali 1909 campani) nel 2011 hanno lasciato il nostro Paese per andare a lavorare all’estero; che ventiquattromila diplomati meridionali si immatricolano come fuorisede in un ateneo di un’altra regione; che laureati meridionali emigrano per lavoro nel centro-nord d’Italia o all’estero.

Lo scopo del meeting è, dunque, quello di fare il punto su tale preoccupante fenomeno e di elaborare proposte al fine di impedire che le nostre menti migliori vadano a mettere la loro professionalità a disposizione di aree o di Paesi nostri concorrenti sul mercato globale. Una delle responsabilità dell’emigrazione dei nostri giovani è imputabile alla politica che ha fallito perché non è riuscita a porsi come elemento di mediazione tra le esigenze dei cittadini e le leggi, che quelle esigenze avrebbero dovuto interpretare e soddisfare.

Il sistema politico ha divorato e divora le risorse prodotte dalla parte operosa della nazione, rappresentata da quella miriade di piccoli e medi imprenditori che fu protagonista del boom economico degli anni 60 del secolo scorso. Furono i giovani talenti di allora, con il proprio lavoro umile ed onesto, a portare il nostro Paese nel novero delle Nazioni più produttive e ricche del Pianeta.

Al venir meno della politica si aggiungano la mancanza di fondi, dovuta al risanamento del bilancio dello Stato, e l’incapacità delle Regioni di spendere quelli messi a disposizione dall’Unione Europea. I rappresentanti politici italiani hanno eluso la speranza dei giovani di assicurarsi un futuro lavorativo nel Sud. Ecco perché i giovani talenti vanno via. Occorre, quindi, trovare strumenti nuovi di collaborazione sociale, senza aspettare che la politica con i suoi tempi dilatati riesca a riformare se stessa. A questa esigenza risponde l’iniziativa del Comitato “Cervelli in fuga”.

Con il meeting del 21 dicembre 2012 il Comitato si propone di mettere in contatto, ora, i nostri giovani laureandi nelle più diverse discipline con i nostri migliori imprenditori affinché, insieme, costituiscano quella rete di relazioni interpersonali in grado di creare l’humus indispensabile perché le idee dei primi e l’esperienza dei secondi possano fondersi e produrre risultati concreti.

Per usare una metafora bucolica potremmo dire che questo incontro intende preparare il terreno, l’humus appunto, reso fertile dagli imprenditori su cui verranno piantate le idee dei giovani talenti, i semi. In questo processo sarà decisivo il ruolo che avranno Università ed Ordini Professionali, la prima come luogo in cui le idee dei giovani possano prendere corpo, i secondi come componente ineludibile per la loro pratica attuazione. I promotori del progetto “Cervelli in fuga” sperano che dall’incontro scaturiscano concrete ipotesi per invertire la tendenza dell’emigrazione dei nostri ingegni e per favorire il loro ritorno in sede, garanzia sicura di una fattiva rinascita delle nostre zone.

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