Guida: “Errori su Piazza Marconi”

di Nicola Rosselli

 AVERSA. “Addossare ‘colpe’ per il ritardo delle progettazioni ‘decisive’ per piazza Marconi alla soprintendenza è un ‘falso in pubblica dichiarazione’”.

Ad affermarlo Romualdo Guida, architetto e ingegnere, studioso di storia patria, presidente del consorzio “Corso Normanno”, non usa mezzi termini per dire che su piazza Marconi si sta segnando il passo, anzi si stanno commettendo errori su errori come quello di ordinare sondaggi archeologici per i quali, a suo avviso, si stanno letteralmente buttando al vento duecentocinquantamila euro e ritardando il progetto definitivo di recupero.

“Quando mai – afferma il professionista aversano – sono stati inviati progetti (anche di massima) ovvero “idee progettuali” per piazza Marconi alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Caserta? L’unica pseudo “idea” è stata esplicitata, colpevolmente, nella formulazione del programma per il Piu Europa quando, emeriti “ignoranti” hanno ipotizzato la presenza di “reperti archeologici” nel sottosuolo dell’odierna “piazza” Marconi. Come diceva qualcuno, “è elementare” arguire che sotto la piazza non è possibile ritrovare reperti archeologici. A meno di scavare a diversi (molti) metri di profondità”. Per Guida “in quello che oggi è uno “slargo”, derivato dalla demolizione di un antico edificio, infatti, ci sono “solo” le tracce delle fondazioni di quello che fu il Convento di S. Girolamo! Ebbene queste “tracce” sono facilmente localizzabili in quanto sono bellamente riportate in una pianta catastale del 1908 di cui si allega uno stralcio. A meno che non siano questi i presunti “reperti archeologici”, non si vede cos’altro cercare”.

Il professionista scende, poi, nei particolari: “È evidente che, quando furono gettate le fondazioni del Convento, nel 1499, allorché “Filippa Formato acquistò la casa di Matteo Gargano – che l’aveva ottenuta come dote della moglie Filippa Scaglione – e la aggregò all’erigendo convento francescano”, dovettero essere asportate notevoli quantità di terreno e, sicuramente, anche eventuali presenze di reperti archeologici. La Soprintendenza di Caserta ben conosce questi fatti! È stata solo “ignoranza” da parte dei nostri beneamati “politicanti” prevedere una somma di ben 250.000 euro per “ricerche archeologiche a piazza Marconi”.

Ancora più grave perché, ora, la mancata esecuzione di questi “saggi” impedisce, di fatto, il lancio di una gara di progettazione per questo importante sito che, vivaddio, è il “cuore” della città antica e punto imprescindibile di partenza per il recupero del preziosissimo Centro Storico”.

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