Seggio, residenti: “Coniughiamo nostri interessi con quelli degli imprenditori”

di Antonio Arduino

 AVERSA. Movida in via Seggio: proteste, richieste, promesse ma risposte nulla. E’ quanto segnala il comitato nato spontaneamente tra i residenti della zona che, dopo aver inoltrato esposti, trasmesso denunce alle autorità giudiziarie e incontrato il primo cittadino, …

… prova ancora una volta a sollecitare una soluzione al problema della vivibilità attraverso una lettera aperta indirizzata al sindaco. “Le scriviamo – si legge nella nota trasmessa alla stampa – a proposito del problema della movida in via del Seggio che, ad oggi, nonostante le rassicurazioni dell’amministrazione comunale e della polizia municipale, non ha trovato ancora una soluzione congrua, capace di coniugare gli interessi degli imprenditori dei locali di somministrazione di cibi e bevande alcooliche, con quelli dei cittadini residenti”.

“Fortemente convinti che il confronto dialettico, come forma di partecipazione democratica, sia l’unico mezzo universalmente valido ed efficace per il miglioramento della qualità della vita di una collettività e che sia l’unico strumento per bilanciare gli interessi tra realtà apparentemente contrapposte, abbiamo – continua la nota – la piena consapevolezza della grande fiducia nelle Istituzioni e riteniamo di non essere affatto figli di un Dio minore, confuso e distratto, bensì, come tutti i cittadini di Aversa, di appartenere ad una Dea Superiore, attenta e precisa che risponde al nome di Costituzione, che riconosce, tutela , garantisce i diritti inviolabili del cittadino italiano, anche se aversano”.

“Molti – ricorda la nota – sono stati gli interventi richiesti a tutela del diritto alla salute, al riposo notturno, alla sicurezza e alla vivibilità, contro il notevole inquinamento acustico. Si sono ottenute belle promesse, dettate sicuramente dall’apprezzabile intenzione di porre in essere il contenuto dell’aforisma del “Ghe pensi mi”. Belle promesse, accorati impegni, ma che di fatto, ad oggi, hanno prodotto il nulla”. “Cosa mai chiedevano i cittadini interessati di così difficile realizzazione, se non interventi tampone, capaci – ricorda la nota – di arginare da subito il fenomeno degli schiamazzi notturni?”.

“Quanto domandano – sarebbe potuto costare alle Casse comunali?”. “Nulla”, sostengono i firmatari della lettera aperta. “Infatti – spiegano – se è pur vero che i mezzi e le risorse economiche del Comune risentono della grave situazione finanziaria del Paese, quindi dell’ esiguità di fondi, non riusciamo a comprendere come non ancora si sia pensato di tamponare questa situazione di delegittimazione dei cittadini, non solo di via del Seggio, ma anche delle altre zone della movida aversana, attraverso i controlli mirati della polizia municipale diretti all’accertamento dell’esistenza o meno nei locali della movida di impianti di insonorizzazione: un semplice intervento tampone a costo zero! nulla!”. “Continuiamo a chiederci perché non si siano ancora fatti. E non riusciamo a trovare risposte!”, conclude la nota.

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