NAPOLI. I carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno arrestato sette persone ritenute affiliate al clan Ascione-Papale, organizzazione attiva ad Ercolano.
Sequestrati beni per 5 milioni di euro. Nel corso delle indagini è stato individuato il ruolo di spicco di una donna di 28 anni, diventata boss dopo larresto del marito, reggente del clan. Aveva però iniziato una relazione extraconiugale. Questo agli uomini del clan non era piaciuto, tanto che la donna è stata oggetto di minacce e di atti di violenza.
I destinatari dei provvedimenti cautelari in carcere, emessi dal gip del tribunale partenopeo, sono tutti ritenuti organici al gruppo criminale attivo a Ercolano per il controllo degli affari illeciti. Gli indagati sono considerati responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione a un commerciante, rapina e violenza privata.
Nel corso delle indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia napoletana, i militari dell’arma della compagnia di Torre del Greco hanno scoperto il ruolo di primo piano ricoperto da una 28enne di Ercolano che, nel 2010, dopo l’arresto del marito, reggente degli Ascione-Papale, aveva iniziato ad occupandosi della gestione dei proventi delle attività illecite e del sostentamento dei detenuti. Sono stati, inoltre, accertati episodi di violenza nei confronti della donna perpetrati da appartenenti allo stesso gruppo criminale, quando era venuta alla luce una sua relazione extraconiugale.
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