Camorra, aiutarono il boss Setola per falsa cecita’: arrestati avvocato e medico

di Redazione

Giuseppe SetolaCASAL DI PRINCIPE. Un medico ed un avvocato sono stati arrestati dai carabinieri del nucleo investigativo di Caserta per aver agevolato il boss dei casalesi Giuseppe Setola ad evadere da un clinica di Pavia nel 2008 per darsi poi alla latitanza durata circa un anno.

L’attività d’indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, ha consentito di individuare in un avvocato, Gerri Casella di Casagiove (Caserta), ed un medico oculista, dottor Aldo Fronterré, di Pavia, coloro che attestarono falsamente la condizione di cecità di Setola, grazie alla quale lo stesso venne ammesso nel 2007 al beneficio degli arresti domiciliari a Pavia, dai quali evase il 7 aprile 2008, assumendo poi, in latitanza, il comando della cosiddetta “ala stragista” del clan dei casalesi, responsabile di efferati omicidi.

Casella, attivo anche in politica (è esponente del Pd ed assessore, a Casagiove, con delega ai lavori pubblici), è accusato di associazione camorristica, il medico di concorso esterno. Fu un collegio del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, però, a scarcerare Setola sulla base semplice della perizia di parte.

Le altre misure cautelari sono state notificate in carcere allo stesso Setola e altri due componenti del suo gruppo stragista. Tra il 2 maggio ed il 12 dicembre 2008, in poco più di sette mesi, furono consumati 18 omicidi e ferite otto persone. Una lunga scia di sangue che investì familiari di pentiti, imprenditori che avevano denunciato il racket ed immigrati, culminata il 18 settembre 2008 nella strage di Castel Volturno dove persero la vita cinque cittadini ghanesi.

Dalle indagini è anche emersocome l’avvocato di Setola abbia fornito un consapevole e stabile apporto all’organizzazione camorristica, attraverso il recapito di disposizioni e messaggi che il latitante inviava ai suoi sodali in libertà. Indagati lo stesso Setola e altri due elementi del suo gruppo stragista, Massimo Alfiero e Gabriele Brusciano, che finanziarono materialmente la realizzazione dei falsi documenti.

Lunedì scorso, nell’ambito di una diversa inchiesta, era stato arrestato, con l’accusa di millantato credito, un altro avvocato di Setola, Salvatore Maria Lepre, che, secondo gli investigatori, avrebbe chiesto forti somme di denaro ai clienti facendo loro credere di dover corrompere magistrati, soprattutto giudici di Cassazione.

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