BUENOS AIRES. Vuole sposare lassassino della sua gemella, ma il giudice dice no.
È successo in Argentina, dove un giudice ha impedito ad Edith Casas di sposare un uomo,Victor Cingolani, condannato a 13 anni di reclusione per aver ucciso la sorella gemella della sua futura moglie.
Lo ha reso noto il legale della madre della giovane, che aveva fatto ricorso per impedire la cerimonia. Secondo la donna, sua figlia non è mentalmente sana e sarebbe stata “aggirata” dall’uomo che deve scontare 13 anni di carcere per l’omicidio dell’altra ragazza.
Edith Casas, invece, ritiene che il suo fidanzato, Victor Cingolani, è innocente dell’omicidio di sua sorella Johana, indossatrice. Cingolani sconta una condanna a 13 anni nella provincia di Santa Cruz.
Luomo, condannato per lomicidio nel 2010, era il fidanzato di entrambe le ragazze. Una specie di menage, durato fino a quando la più grande delle due sorelle non decise di smettere con lambigua relazione.
Una scelta che pagò con la morte. Adesso però è la sorella sopravvissuta a rivendicare il diritto a sposarsi con Victor, che crede innocente: Estato condannatoingiustamente, non sarebbe capace di far male ad una mosca. Lui non l’ha uccisa, è un uomo incapace di picchiare. Prima o poi uscirà dal carcere e saremo felici, ha affermato la 22enne. Luomo continua a difendersi, nonostante la sentenza: Ho voluto bene a Johana ma adesso amo Edith: per questo voglio sposarla.
Secondo il legale della madre di Edith, Marcelina Orellana, la figlia “non dispone completamente della sua ragione… e il suo benessere mentale e fisico è in pericolo”. Il legale ha utilizzato una legge del codice civile argentino che impedisce i matrimoni in caso di momentanea infermità mentale. Edith vive ancora coi genitori e dieci giorni fa ha annunciato l’intenzione di volersi sposare.
Il matrimonio si sarebbe dovuto svolgere venerdì prossimo e, nonostante il permesso ottenuto dall’amministrazione carceraria, la coppia aveva deciso di sposarsi all’interno della prigione per evitare l’assalto dei mass media.