Bersani: “Ora dobbiamo puntare al governo, ma senza raccontare favole”

di Redazione

BersaniROMA. Dal palco del cinema Capranica, a Roma, Pier Luigi Bersani, festeggia la vittoria al ballottaggio per le primarie del centrosinistra. Oltre il 60% per il segretario nazionale del Pd, contro il 39 di Matteo Renzi.

Accolto da un’ovazione, sulle note di “Chiedi chi erano i Beatles” degli Stadio, Bersani è entrato nella sala gremita di sostenitori e, sorridente, è salito sul palco e ha alzato i pugni al cielo.”Per meè una doppia soddisfazione: la primaè l’aver creduto fortemente e voluto testardamente le primarie aperte. La seconda per il successo inaspettato in queste proporzioni anche se sono sempre stato tranquillo”, ha detto il candidato premier, che ha ringraziato i suoi familiari, tutti i sostenitori e i volontari, e le altre forze politiche che lo hanno appoggiato, come Sel, Psi eanche il gruppo satirico”marxisti per Tabacci”.

Haringraziato anche lo sfidante, Matteo Renzi, per la telefonata che gli ha fatto: “A Renzi riconosco una presenza forte e fresca nelle primarie, ha dato un contributo grande per dare senso alle primarie e farle vivere in modo vero”, ha detto il segretario del Pd.

Poi ha indicato quella che sarà la prossima sfida: “Dobbiamo alzare noi l’asticella per la prossima battaglia: dobbiamo vincere ma non a qualsiasi prezzo e non raccontando favole perché poi non si governa”. “Fatemela dire in bersanese – ha aggiunto – siccome in un paese la mamma del populismo e demagogiaè sempre incinta, dobbiamo vincere senza raccontare favole”. “Non sarà semplice, – ha sottolineato – ma il Paese ha bisogno di questo. Non possiamo ignorare che siamo davanti alla piu’ grande crisi dal dopoguerra, abbia problemi enormi da affrontare”.

Ticket con Renzi? “Non è questo il momento di parlare di governo, ho sentito che anche Renzi la pensa così. Non si fanno tavoli e tavolini”, ha detto Bersani.

Lunedì Bersani sarà in Libia per incontrare il presidente e il primo ministro: “L’Italia – ha auspicatoil leader dei democratici – riprenda il suo profilo nel Mediterraneo”.

Bersani ha vinto in 19 regioni su 20, con punte del 76% in Calabria dove ha ottenuto il risultato più ampio. Poi Umbria (51.29% contro 48.71%), nelle Marche (54,37% contro 45,63%), Emilia Romagna (60,56% contro il 39,44%), in Sicilia oltre il 60 %. Renzi ha vinto soltanto in Toscana col 55%.

Anche nelle grandi città italiane è Bersani a trionfare. A Milano ha superato il 60 per cento mentre a Torino Renzi si è fermato al 35%. Il sindaco di Firenze ha vinto solo nella sua città, arrivando al 55 per cento. A Roma Bersani ha stravinto come a Napoli dove ha superato il 70 per cento. Buoni i risultati per il neo candidato premier anche al sud: a Bari e a Palermo percentuali ben superiori al 60 per cento.

Così come nei seggi all’estero, dove i risultati sono tutti a favore del segretario del Pd: da New York a Mosca, passando per Vancouver e Amman,tranneaSan Francisco, dove si è affermato Renzi. 62% Bersani, 36% Renzi il risultato complessivo del voto all’estero.

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