CASERTA. Crolla il castello accusatorio della procura di Santa Maria Capua Vetere sul medico Domenico Belmonte, indagato per la morte della moglie Elisabetta Grande e della figlia Maria.
Le motivazioni della scarcerazione di Belmonte, avvenuta il sette dicembre scorso, sono state depositate sabato dai giudici dellottava sezione del riesame.
Cè la totale assenza di ogni concreta traccia di un plausibile movente alla commissione di un efferato duplice delitto, scrivono i giudici. Alla decisione hanno contribuito anche alcuni bigliettini rinvenuti nellabitazione scritti da Elisabetta, moglie del medico e repertati dalla polizia il 17 novembre scorso, durante un sopralluogo nella villetta di Castel Volturno. Secondo il Riesame, gli scritti confermerebbero la grave situazione psicologica in cui versavano le due donne, soprattutto la figlia Maria.
ll contenuto dei foglietti viene sintetizzato dagli investigatori con una relazione: Nel primo biglietto si legge – Tina, asserendo di dover vigilare sulla figlia, gli comunica di aver preparato il letto nell’altra stanza, aggiungendo di essere esausta e di dover prendere decisioni in merito.
Il secondo biglietto spiega che Tina comunica al marito di temere per la vita della figlia Maria a causa delle sue gravissime condizioni di salute, chiedendo cosa fare nel caso le venisse una grave crisi perché è aggressiva e ha una forza brutale.
I cadaveri delle due donne vennero trovati, a otto anni di distanza dalla loro scomparsa, grazie ad una denuncia di scomparsa del fratello di Elisabetta che si era rivolto alla trasmissione Chi lha Visto, nellintercapedine della villa a Castelvolturno, dove viveva il medico, nel novembre scorso.Belmonte non ha mai presentato denuncia di scomparsa dichiarando, invece, che le due donne si erano allontanate volontariamente.
Tra le motivazioni della scarcerazione, cè anche la convinzione dei giudici che Belmonte, essendo un medico, non avrebbe mai potuto seppellire in quel modo i corpi delle donne in quanto conosceva le conseguenza.