Il Vaticano: si alla candidatura di Monti. Berlusconi: “È inferiore”

di Emma Zampella

Mario MontiROMA. Silvio Berlusconi prosegue con la sua campagna elettorale ma Mario Monti riceve il consenso e l’appoggio della Chiesa.

La “salita politica” di Monti è ben vista dalla curia romana come si legge nell’articolo dell’ Osservatore Romano che porta la firma del notista politico Marco Bellizi. Il professore in politica rappresenta “un appello a recuperare il senso più alto e nobile della politica che è pur sempre, anche etimologicamente, cura del bene comune”.

Il quotidiano della Santa Sede osserva che “probabilmente la figura di Mario Monti sta intercettando una domanda di politica alta, o sulla quale il premier uscente intende legittimamente far leva”. Anche allo scopo, che L’Osservatore attribuisce a Monti, “di aprire la seconda fase di un programma riformatore che è stato solo abbozzato nel corso dell’ultimo anno sulla spinta della congiuntura finanziaria”. La stima verso Monti è stata espressa a più riprese dalla Santa Sede nel corso dell’ultimo anno, da quando il senatore a vita ha assunto la guida del governo, ed è riuscito tra l’altro a trovare anche una soluzione condivisa al problema dell’imu per gli immobili ecclesiastici, bloccando appena in tempo una sentenza europea sfavorevole all’Italia che avrebbe messo in seria difficoltà la Chiesa.

“In questo momento – spiega a La Stampa un alto prelato tra i più vicini al Papa – viene sicuramente manifestata una stima per Monti e un riconoscimento per il lavoro che ha fatto. C’è il riconoscimento, condiviso a livello internazionale, per quanto il presidente del Consiglio ha messo in atto per portare l’Italia fuori dalla crisi attraverso un risanamento purtroppo amaro, ma che è servito e serve per mettere in sicurezza il Paese guardando al futuro”.

Insomma, una sintonia che è sotto gli occhi di tutti, e che fa il paio con quella espressa nelle scorse settimane dal presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Angelo Bagnasco. “Non va dimenticato – conclude il collaboratore di Ratzinger – l’accenno alla gerarchia di valori con cui attuare le scelte più importanti contenuto negli auguri di Natale di Benedetto XVI agli italiani”.

E per il quotidiano della Santa Sede “è questa domanda di politica alta che probabilmente la figura di Mario Monti sta intercettando o sulla quale comunque il capo del governo uscente intende legittimamente far leva e che interpella i partiti al di là dei contenuti del suo manifesto politico”.

Ma le stesse parole del premier uscente, vengono invece criticate dal leader del Pdl, Silvio Berlusconi, che anche ieri da una trasmissione televisiva ha attaccato: “Ha ragione ad usare l’espressione ‘salire in politica’, ma solo perché “aveva un rango inferiore a quello di presidente del Consiglio. Io ho detto ‘sceso in campo’ perché avevo un rango superiore”. E ha ribadito: “Non temo Monti. Credo che da deus ex machina quale era stato proposto, se scende in campo diventa un protagonista qualunque”.

Monti va avanti per la sua strada.Beppe Grillo invece liquida così Mario Monti: “È un fenomeno della autoreferenzialità estrema, un energumeno anticostituzionale, un presuntuoso che non ammette lo sfascio economico di cui e’ diretto responsabile”.

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