L’Agenda digitale è legge: ecco cosa cambierà

di Mena Grimaldi

 ROMA. Con 261 si, 55 no e 131 astenuti, passa in via definitiva la legge sull’Agenda digitale. Il via libera è arrivato giovedì nell’aula di Montecitorio. Nel testo approvato, oltre al capito sull’Agenda digitale, c’è anche quello inerente le start up innovative.

Tuttavia, l’attuazione dell’Agenda digitale sarà comunque un percorso a tappe con alcune misure previste partire da subito e la maggior parte del pacchetto spalmato nei prossimi anni. Sui tempi molto dipenderà anche dall’attività del Governo prima dello scioglimento.

Per quanto riguarda le start up, che fra l’altro prevede agevolazioni fiscali, semplificazioni amministrative, una disciplina speciale per i rapporti di lavoro di durata quadriennale, viene introdotto un limite trentennale, prorogabile non più di una volta per dieci anni, per le concessioni di stoccaggio di gas naturale in sotterraneo mentre viene prorogato l’esercizio dei terminali di rigassificazione di gas naturale liquefatto e degli impianti di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in funzione fino al completamento delle procedure autorizzative.

È previsto che l’Agenzia per l’Italia digitale predisponga entro 90 giorni le regole tecniche per l’identificazione tra le basi di dati di interesse nazionale. Ogni cittadino avrà la facoltà di indicare e di accreditare presso la P.A. un proprio indirizzo di posta elettronica certificata, un domicilio digitale, e viene esteso alle imprese individuali l’obbligo, già previsto per le società, di dotarsi di un indirizzo di posta elettronica certificata. Viene inoltre istituito il pubblico elenco denominatoIndice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata delle imprese e dei professionisti, da tenersi presso il ministero dello Sviluppo economico.

Altre norme riguardano la trasmissione di documenti per via telematica tra le pubbliche amministrazioni e tra queste e i privati. Altre norme riguardano la trasmissione dei certificati di malattia, l’adozione da parte delle aziende di trasporto pubblico locale di sistemi di bigliettazione elettronica, l’accesso telematico e la ri-utilizzazione di dati e documenti delle pubbliche amministrazioni, la de-materializzazione amministrativa in ambito scolastico e universitario, l’adozione di libri scolastici digitali, il fascicolo sanitario elettronico. Vengono inoltre stanziati 150 milioni di euro nel 2013 per la banda larga.

Dal 2014 i privati che effettuano attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi anche professionali, sono tenuti ad accettare pagamenti effettuati con carte di debito o con carte di pagamento, se il costo non è superiore a quello delle carte di credito. Più incerti i tempi per arrivare al fascicolo sanitario nazionale. Ogni paziente avrà una sorta di cartella clinica digitale aggiornata con gli esami e le cure che ha fatto.

Ogni ospedale potrà così accedere a un database per sapere la storia clinica del paziente senza la necessità di documenti cartacei. Per il via libera è richiesta l’emanazione di un decreto e comunque non partirà prima di novanta giorni dal decreto.

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