Le “parlamentarie” di Grillo

di Gennaro Pacilio

 ROMA. Archiviate le primarie del centrosinistra i riflettori si spostano sulle cosiddette “parlamentarie” indette da Beppe Grillo.

Si tratta, in sintesi, di consultazioni online con le quali il Movimento 5 Stelle sceglierà i propri candidati. Un esperimento non privo di criticità “tecniche”, il cui impatto, però, le altre forze politiche (quelle già nate e quelle ancora nascenti) farebbero bene a non sottovalutare. È certo che in primavera gli occhi degli elettori saranno puntati, non solo sui programmi e sulle leadership, ma sui nomi in lista.

Tocca, dunque, alle forze che intendono scendere in campo dimostrare di essere pronte – nonostante una legge elettorale dalla quale il Parlamento, dopo mesi di buoni propositi, non ha saputo né voluto modificare – a reggere l’onda d’urto della sfida innovatrice dei cosiddetti grillini.

Berlusconi è in procinto di liquidare quel che resta del Pdl per ricostruirsi una nuova Forza Italia, “rottamando” un partito che lui stesso considera ormai impresentabile. Bersani ha ora la piena legittimità per imporre alla “sua” dirigenza un rinnovamento sicuramente meno drastico di quello invocato da Renzi. E il “nuovo polo” che punta ancora su Monti, sarà in grado di coniugare qualità della proposta e rinnovamento della rappresentanza?

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