Napoli, truffa e peculato: arrestato consigliere regionale Pdl

di Mena Grimaldi

 NAPOLI. Un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per truffa aggravata e peculato è stata eseguita dalla Guardia di Finanza nei riguardi del consigliere regionale della Campania Massimo Ianniciello (Pdl).

Il consigliere avrebbe percepito illecitamente un rimborso di circa 64mila euro esibendo fatture per operazioni inesistenti.L’inchiesta riguarda gli sprechi dei fondi pubblici per la politica destinata alla comunicazione ed è stata condotta dal pubblico ministero di Napoli Giancarlo Novelli.

Nei confronti di Ianniciello è stato eseguito anche un decreto di sequestro dell’appartamento fino all’ammontare di 63.807 euro, pari all’importo della presunta truffa che gliviene contestata dalla Procura della Repubblica di Napoli.

Secondo l’accusa, Ianniciello, per ottenere il rimborso ha esibito fatture emesse da un’inesistente società di Bacoli, che ha nella sua ragione sociale il commercio all’ingrosso di rottami ed è formalmente amministrata da due cittadini svedesi che sono risultati irreperibili in Italia e domiciliati presso un’agenzia di viaggi.

Secondo le indagini condotte dalla Guardia di Finanza, il rappresentante operativo di questa società è risultato un pregiudicato che ha precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti e ricettazione di assegni rubati. L’indagine ha avuto inizio nel 2011 a seguito di una denuncia contro ignoti che segnalava irregolarità nell’esecuzione di un appalto di servizi avente ad oggetto la manutenzione delle attrezzature stradali da parte di una società edile.

Perquisizioni sono in corso da parte dei finanzieri del Comando provinciale di Napoli nei confronti anche del commercialista di Ianniciello Antonio Pazzona e dell’ex capogruppo dello stesso consiglio regionale campano, Fulvio Martusciello, attualmente consigliere con delega della giunta regionale, che avrebbe dovuto controllare la regolarità dei rimborsi che vengono erogati ai singoli consiglieri.

Nei confrontii di Martusciello di ipotizza il concorso in truffa e peculato. I finanzieri hanno effettuato le perquisizioni in casa e in ufficio.

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Redazione
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