MILANO. Tre assoluzioni e 40 condanne. Così si è espressa giovedì mattina lottava sezione penale che ha condannato alcuni degli imputati del processo relativo alla maxi Operazione Infinito.
Loperazione era nata per colpire presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia, al risarcimento alla Regione Lombardia di 1 milione e 200 mila euro. Sono stati disposti, inoltre, risarcimenti da parte di alcuni degli imputati alla presidenza del Consiglio dei Ministri per 500 mila euro al ministero dell’Interno e al ministero della Difesa.
Trecentomila euro sono stati stabiliti per la parte civile regione Calabria, la stessa cifra per il comune di Bollate, il comune di Pavia, provincia di Monza-Brianza, il comune di Seregno e il comune di Desio. La pena più alta è spettata al boss Pio Candeloro, esponente della criminalità organizzata locale di Desio, in Brianza.